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Studio di casi reali

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Isotta

 

sceneggiatura di

Maria Cristina Gentile

Maurizio Fiume

Laura Sabatino

 

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ASSOLVENZA AL BIANCO

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ci sono cose che non capirò mai: perché si nasce con una parte di sé razionale e una irrazionale? E nella vita abbiamo la possibilità di scegliere o è già tutto previsto fin dall'inizio?

 

RUOTE LETTIGA SCORRONO SU UN PAVIMENTO

PIANTO DI UN NEONATO

 

 

 

SCENA 1

OSPEDALE. INTERNO. GIORNO

 

Una donna che ha da poco partorito, stremata ma felice, riceve dalle mani dell'infermiera la sua bambina.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Io sono nata qui, il 20 luglio di trent'anni fa, prima figlia di Maria e Giovanni Fraschini. Isotta è il nome che mi hanno dato, che col cognome fa Isotta Fraschini, come la vecchia auto del nonno ...

 

 

 

SCENA 2

STRADA DI CAMPAGNA. ESTERNO. GIORNO

 

La vecchia auto del nonno corre sulla strada, lasciando dietro di sé un nuvola di polvere che l'avvolge fino a farla svanire.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ha sempre avuto un senso dell'umorismo un po' strano, mio padre.

 

 

 

SCENA 3

STANZA. INTERNO. GIORNO

 

La bambina in braccio alla madre piange di meno.

MADRE

E' piccola ... guarda quant'è piccola ... Non sarà malata?

INFERMIERA

No signò ... che andate a pensare..

PADRE

Dalla un poco a me. Bella, bella di papà ...

 

L'uomo solleva la bambina sopra la testa, la fa dondolare.

MADRE (impaurita)

Giovanni, statt'accorto!

 

La bambina smette di piangere e comincia a ridere.

Il padre la riconsegna alla madre.

 

MADRE

E' troppo piccolina, io la vedo assai piccolina ... Signo' voi che dite?

INFERMIERA

E' due chili e otto, appena un po' sotto peso.

La dovete far mangiare ogni quattro ore, quest'è tutto, e vedete come vi cresce sotto gli occhi.

MADRE (ripete)

La devo solo far mangiare ...

 

La bambina ride.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 4

CASA. ESTERNO. GIORNO

 

Le sbarre di una ringhiera. Isotta a tre anni siede nell'angolo di un piccolo balcone. Davanti a lei c'è la madre che tiene a mezz'aria un cucchiaio:

MADRE

Mangia!

 

Soggettiva di Isotta: le sbarre della ringhiera a sinistra, il volto della madre, le sbarre della ringhiera a destra.

Isotta fa cenno di no con la testa.

MADRE

Per piacere ...

ISOTTA

No!

MADRE (fa l'aereoplano)

Bruummm ...

 

La bocca della bambina rimane serrata.

MADRE

Mangia a mammà, se no non cresci ... Su non mi fare stare preoccupata. Ma non lo vedi come sei secca? Madò, tu sei troppo secca! (in crescendo, la donna arriva quasi alle lacrime)

 

La bambina spalanca la bocca.

MADRE (infilandole il cucchiaio)

Brava a mammà, brava ...

 

In campo più lungo: dopo quel primo, altri bocconi le vengono propinati a forza

MADRE

Così, così ... brava ... Sennò come fai a diventare grande, e che vuoi rimanere sempre così piccerella?

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 5

CASA. INTERNO. GIORNO

 

Isotta a nove anni, in grembiule davanti a uno specchio: è obesa.

ISOTTA

Cristoforo Colombo partì da Palos il 3 agosto 1492 ... il 3 agosto 1492 con tre caravelle la Nina, la Pinta e la Santa Maria ...

VOCE MADRE OFF

Iso!

 

Isotta a malincuore interrompe la ripetizione. La Mdp si sposta davanti allo specchio da sinistra verso destra: nello specchio compare la madre di Isotta che è in cucina davanti   ai fuochi e impugna una padella. Fa volteggiare una frittella. Isotta di spalle copre la madre.

 

RAPIDO FONDU

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ho nove anni e mia madre è l'unica a non accorgersi di come sono diventata.

... Non c'è verso di convincerla. Come le ha detto l'infermiera: "mi deve solo far mangiare".

 

 

 

SCENA 6

CUCINA. INTERNO. GIORNO.

 

La madre toglie dal fuoco una frittata di maccheroni. Si avvicina alla tavola, già ingombra di altri cibi, e comincia ad avvolgerli nella carta oleata completando la confezione del pacchetto con un elastico.

Isotta, sulla soglia, non osa opporsi:

MADRE (mostrando i pacchetti alla figlia)

Allora: qua sta la frittatina di maccheroni per l'intervallo. Qua stanno le polpette, caso mai c'hai ancora fame. La merendina se ti viene un   vuoto prima dell'intervallo. Due mele, che fanno sempre bene e una tavoletta di cioccolato. Ti basta?

 

 

 

SCENA 7

BAGNO. INTERNO. GIORNO.

 

Isotta che vomita:

ISOTTA

Mamma, non ci voglio andare.

MADRE

Sono già tre giorni che fai così. Tanto poi ti passa, lo sai.

ISOTTA

Mamma, ti prego ...

MADRE

No, niente ti prego, sennò tuo padre se la prende con me.

ISOTTA

E tu non glielo dire.

MADRE

Muoviti, fa ampressa!.

 

La madre le sciacqua la faccia e la spinge fuori. Lei si divincola e si attacca alla maniglia della porta.

ISOTTA

Non ci vengo! Tu, mo', mi devi solo strappare il braccio perché sennò io, da qua, non mi muovo, hai capito?

 

Le mani di Isotta si avvinghiano più forte alla maniglia.

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

 

SCENA 8

SCUOLA. ESTERNO. GIORNO.

 

Il terreno brullo, calpestato dai piccoli piedi di decine di bambini che si avviano verso l'ingresso della scuola. La madre bacia Isotta oramai rassegnata e la spinge ad entrare.  Il terreno sembra cedere sotto i piedi di Isotta.

ISOTTA (fra sé)

Dopo una navigazione di oltre due mesi, quando già la ciurma delusa e inasprita stava per ribellarsi, Colombo realizzò il suo sogno ... avvistò la terra.

 

Appena fuori della vista della madre, Isotta preleva dalla busta della colazione la tavoletta di cioccolata e butta tutto il resto in un bidone dell'immondizia.

La busta della colazione scivola sul fondo del bidone.

 

 

 

SCENA 9

AULA. INTERNO. GIORNO.

 

Il coperchio di un bidone si apre e compare la faccia del "terribile Ossani".

Ossani, un ragazzino robusto e alto per la sua età, afferra il bidone e lo porta in aula. Il suo GRIDO SELVAGGIO percorre l'aula. Isotta seduta al suo banco, ripete la lezione a una compagna, cercando di mantenersi indifferente alla bravata del ragazzo.

ISOTTA

I più cattivi di questi esploratori, che si chiamavano conquistadores, furono Cortes e Pizarro.

A prezzo di tante crudeltà  Cortes conquistò l'impero degli Aztechi e Pizarro quello degli Inca ...

 

Ossani passa con il bidone per ogni banco e impone a ogni bambino di gettare la busta della colazione. Qualcuno protesta, ma Ossani non esita a dare spintoni e pugni.

A un ragazzo piccolo e magrolino, che cerca di resistere, ruba la cartella e gioca a passarsela, come una palla, con due sue amici grandi e grossi come lui, uno dai capelli rossi, l'altro dal naso aquilino.

Il bambino proprietario della cartella cerca invano di intercettare i lanci fino a che

OSSANI

La vuoi, eh ... La vuoi?

 

Gliela fa dondolare davanti agli occhi.

BAMBINO

Per favore, dentro ci sono i compiti ...

OSSANI

Ah sì?

 

Fa il gesto di dargliela e invece la getta dalla finestra.

Il bambino piange e Ossani lo scimmiotta. Il bambino corre a recuperarla seguito dagli sghignazzi dei compagni.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Quella era una delle giornate buone. non si erano ancora accorti di me.

 

ISOTTA (continua a ripetere la lezione)

Erano genti dalla bontà innata, che vivevano dividendo tutto senza litigare mai. Gli spagnoli uccisero e portarono malattie da cui non potevano difendersi. Morirono a milioni ... 

COMPAGNA (stupita)

Davvero?

ISOTTA

Sì ... Nel giro di qualche secolo quei popoli non c'erano più ...

COMPAGNA

Mamma mia ...

 

Entra la maestra e tutti corrono a posto. Ossani, nell'ultimo banco, si dondola sulla sedia e, quando non è visto, tira palline di carta. La maestra fa l'appello. Poi scorre l'indice per vedere chi deve interrogare per prima:

ISOTTA (sottovoce)

Cristoforo Colombo partì da Palos il ...

MAESTRA

Fraschini!

 

Isotta guarda la maestra, cerca di rimpicciolirsi.

ISOTTA

Chi, io?

MAESTRA

Sì, tu.

ISOTTA

Devo venire là?

MAESTRA

E dove se no? Fraschini non mi fare perdere tempo.

 

Isotta si alza, con l'aria di chi sta andando a scontare una condanna capitale. Camminando verso la cattedra, inciampa e cade:

OSSANI

Terremoto! Terremoto!

 

I compagni ridono:

OSSANI

Chiamate una gru.

Altre risate.

MAESTRA

Ti sei fatta male?

ISOTTA

No, no.

 

Isotta va a mettersi di fianco alla cattedra.

MAESTRA

La scoperta dell'America

 

Isotta apre la bocca, ma resta muta.

MAESTRA

Mi hai sentito? La scoperta dell'America.

 

Isotta non parla.

MAESTRA

Chi ha scoperto l'America? Almeno questo lo sai ...

 

Isotta non risponde

MAESTRA (cerca di suggerire)

Cri ... Cristo ... 

 

Isotta non dà segni di vita.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Nella mia mente sapevo tutto. Nella mia mente vedevo la Nina, la Pinta e la Santa Maria, onde del mare e terre nuove, indios in un lago di sangue, battaglie, date ...

 

RUMORI FUORI CAMPO DI BATTAGLIE, ONDE DEL MARE

VOCI

TERRA! TERRA!

MAESTRA

Su ... Cristoforo ...

 

Isotta rimane inespressiva

MAESTRA

Insomma, dì qualcosa, muoviti ... Lo sai che la tua situazione è seria, sì, lo sai?

 

Le indica il registro

MAESTRA

Non ho mai avuto il piacere di sentire la tua voce in tutti e tre i mesi di scuola. Se non ci fossero gli scritti ... Ma forse tu li copi, gli scritti! E' così?

 

Isotta continua a tacere. Fissa la lavagna alle spalle della cattedra:

MAESTRA

Vorrei proprio sapere che ti passa per la testa ...  Che c'è in quel tuo cervello piccolo piccolo ...  A che pensi?

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO (con voce suadente)

Come potevo dirglielo? A quel punto io non pensavo più a nulla. Sognavo.

 

Alle spalle della maestra, sulla lavagna, sono segnate delle strisce di gesso. Le strisce diventano sempre più nitide e grandi fino a sfaldarsi e fondersi in un bianco accecante. Una massa scura lo attraversa, come un lampo.

 

 

 

SCENA 10

SOGNO (In BIANCO e NERO)

 

ASSOLVENZA sul bianco di un vestito: è Isotta.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Sognavo di essere libera, non avere più corpo, essere invisibile ...

 

Isotta, invisibile/vestita di bianco, si muove tra i banchi, si ferma davanti a quello di Ossani che continua a dondolarsi. Gli spinge indietro la sedia facendolo cadere.

OSSANI (piagnucola)

Ahia!

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Nessuno poteva vedermi né giudicarmi ... Potevo muovermi e dire e fare tutto quello che mi pareva ... Questo sognavo.

 

Gli amici di Ossani si impadroniscono di nuovo della cartella del ragazzo magrolino, cominciano a passarsela; il ragazzino piange ...

Isotta/invisibile alza la mano e prende la cartella prima che questa esca dalla finestra. La restituisce al ragazzino.

BAMBINO 1

Chi è stato?

BAMBINO 2

Com'è possibile ... 

MAESTRA

Silenzio! Fate silenzio ... Ora metto una nota in condotta a tutti.

 

Isotta/invisibile si avvicina alla cattedra e le sfila il registro.

La Maestra sbalordita resta senza parole.

Isotta/invisibile vicino alla finestra toglie dal registro un foglio dopo l'altro e li getta via, lasciando che se li porti il vento ...

Sul bianco del cielo ...

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 11

AULA. INTERNO. GIORNO

 

Su Isotta vicino alla cattedra (l'immagine si staglia su un fondo bianco che rende la situazione un po' irreale, sospesa ancora tra sogno e realtà).

MAESTRA

Allora Fraschini, vuoi farci stare qui tutta la giornata?

 

La faccia di Isotta è immobile. Gli occhi sgranati fissano, persi, il vuoto oltre la finestra. Un foglio bianco vola nell'aria e lo sguardo di Isotta lo insegue.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

SU FONDO BIANCO IN AZZURRO IL TITOLO DEL FILM:

 

Isotta

 

SCENA 12

SOGNO (In BIANCO e NERO)

CITTA'. ESTERNO. GIORNO.

 

ASSOLVENZA DAL BIANCO

 

TITOLI DI TESTA IN SOVRAIMPRESSIONE

 

Panoramica dall'alto:

il cortile della scuola di Isotta, la scuola, le strade vicine, il centro storico, Spaccanapoli, il porto, il Maschio Angioino, il Palazzo Reale, Piazza Plebiscito, Riviera di Chiaia, la grotta di Piedigrotta.

 

FINE SOGNO in BIANCO e NERO

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

Lentamente lungo la grotta l'immagine comincia a prendere colore: Fuorigrotta, la stazione di Campi Flegrei, Via Diocleziano, l'Italsider, il quartiere ILVA ...

Panoramica verticale a scendere sul palazzo di Isotta, sul balcone, sulla finestra fino ad entrare ...

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

 

 

SCENA 13

CASA. INTERNO. GIORNO.

 

NEL SOGGIORNO

Isotta adulta, grassa come quand'era bambina e con lo stesso sguardo distante, siede in poltrona e fissa davanti a sé.

MADRE (chiama)

Isotta ... Isotta!

 

Isotta si scuote

MADRE

Sbrigati, che se no fai tardi.

ISOTTA

Sì.

MADRE

Vieni, ti ho fatto la colazione.

 

 

 

SCENA 14

CUCINA. INTERNO. GIORNO

 

Le mette davanti una sfilza di pacchetti argentati. Isotta sospira.

ISOTTA

Mamma ... Lo sai che non posso.

MADRE

Non puoi? Non vuoi. Questa è tutta roba genuina, mica ti fa male.

 

IN SOTTOFONDO LA DONNA ELENCA IL CONTENUTO DEI PACCHETTI CON CUI RIEMPIE UNA BUSTA DI CARTA.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Io amo i dolci più di ogni altra cosa al mondo.

Più non ne posso mangiare e più mi piacciono.

Sono sicura che se glielo chiedessi, mia madre me ne  cucinerebbe di tutti i tipi, ogni giorno.

Ci sono cose come il diabete e la dieta che non capirà mai. Esattamente come sua madre, nonna Bianca.

 

 

 

SCENA 15

AMBIENTE ASTRATTO

 

Inq. della fotografia in Bianco e nero di una donna dall'aria austera, vestita con abiti di primo '900: nonna Bianca.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Al nonno era proibito mangiare grassi e zuccheri, ma lei ripeteva  che quella gente vestita di bianco voleva solo avvelenare suo marito.

 

Inq. della foto in B/N di un uomo sorridente: nonno Lorenzo.

Inq. della fotografia del loro matrimonio.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Così, a furia di riempirlo di roba da mangiare, a nonno Lorenzo venne un infarto e lei per la disperazione si gettò dalla finestra.

 

Inq. di una fotografia che riprende nonna Bianca accanto a un'altissima finestra, bocca e occhi spalancati in un moto isterico.

Dettaglio degli occhi di Nonna Bianca, presi dalla fotografia del giorno delle nozze.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ma forse nonna Bianca era pazza ... 

 

 

 

SCENA 16

CUCINA. INTERNO. GIORNO

 

Isotta osserva la madre che con i pacchetti riempie interamente la busta.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

E forse è pazza pure mia madre.

 

Isotta scuote la testa ed esce dalla cucina, passa nel corridoio, entra nella sua stanza.

MADRE (seguendola)

Fai piano che Sandro ha fatto tardi ieri sera ...

 

 

 

SCENA 17

CAMERA DA LETTO. INTERNO. GIORNO.

 

Isotta si ferma e si guarda intorno, per abituarsi al buio.

Nella stanza ci sono altri due letti oltre al suo, dove dormono un ragazzo e una ragazza sui vent'anni. Nessuno dei due ha la mole di Isotta. Dietro il letto del ragazzo campeggia un poster a dimensioni naturali di Diego Armando Maradona. Dietro quello della ragazza uno schema raffigurante varie gradazioni di tinte per capelli.

Isotta dall'armadio prende una giacchetta di cotone e, sempre muovendosi il più silenziosamente possibile, esce.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ho lasciato la scuola a 13 anni, quando ormai fare buoni scritti per essere promossi non bastava più ...

 

 

 

 

 

SCENA 18

CASA. INTERNO. GIORNO.

 

Isotta saluta la madre che in sottofondo continua a farle delle raccomandazioni:

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Dopo, sono rimasta chiusa in casa per sei mesi, vergognandomi come una ladra. Tutti riuscivano a diplomarsi, persino mio fratello e il figlio della signora di fronte, perché io no? Poi ho cominciato a lavorare in fabbrica e la vergogna piano piano è passata. La mia vita aveva uno scopo, adesso.

 

Le labbra della madre che si muovono.

MADRE

Per piacere, non ti scordare di chiedere alla signora quella cosa ... Dobbiamo pagare la pigione, e' stato un brutto mese questo, lo sai ...

 

Isotta fa cenno di sì ed esce.

 

 

 

SCENA 19

BAR/STRADA. INTERNO/ESTERNO. GIORNO.

 

Su un tavolo vengono scoperte delle carte da gioco.

Dall'alto vediamo i 4 giocatori. Dalle tracce di cicche e caffè si capisce che hanno passato lì la notte intera. Uno di loro ha perso molto: è il padre di Isotta.

Attraverso la saracinesca del bar, sollevata a 3/4, spunta la testa di Isotta.

ISOTTA

Ciao papà, com'è andata?

 

Il padre le sorride, felice di vederla.

PADRE

Come al solito. Stai già andando al lavoro?

ISOTTA

Sì. Ciao.

PADRE

Buona giornata.

GIOCATORI

Ciao piccerè.

 

Il padre segue con lo sguardo Isotta che riprende a camminare. Al primo bidone della spazzatura prende dalla busta della colazione il cioccolato, e getta tutto il resto.

Il padre mette a terra le carte e fa un cenno di dissenso con la testa.

PADRE

Quella, la madre, non lo vuole capire ...

 

Mischia le carte.

PADRE

Tocca a me?

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Mio padre ha passato quasi tutta la sua vita negli stabilimenti dell'ITALSIDER ... 

 

 

 

SCENA 20

FLASH BACK

STAZIONE. INTERNO. GIORNO.

 

Il padre, di trent'anni più giovane, scende dal treno guardandosi intorno con un sorriso carico di speranze.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Negli anni in cui la gente saliva dal Sud al Nord per trovare lavoro, lui fece esattamente il contrario.

 

 

 

SCENA 21

FLASH BACK

FABBRICA. INTERNO. GIORNO.

 

Il padre, in tuta da operaio, lavora in uno stabilimento siderurgico.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Credeva di aver avuto la tipica idea geniale - se tutti vengono  su, chi rimarrà giù? - e invece non ha fatto fortuna, operaio era e operaio è rimasto ... 

 

 

 

SCENA 22

FLASH BACK

UFFICIO. INTERNO. GIORNO.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

... e, in più, cinque anni fa, l'hanno messo pure in cassa integrazione.

 

Il padre, ormai cinquantenne, riceve la stretta di mano solidale del dirigente:

DIRIGENTE

Mi dispiace.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Non ne ha mai fatto un dramma ...

 

FINE FLASH BACK.

 

SCENA 23

LOCALE. INTERNO. GIORNO.

 

Il padre mette a terra:

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Da allora ha capito con certezza cosa doveva fare della sua vita: giocarsela ogni notte a carte

 

PADRE (con un sorriso trionfante)

Tris di donne.

 

 

 

SCENA 24

STRADE. ESTERNO. GIORNO.

 

Nella luce incerta del primo mattino, Isotta aspetta il pullman.

I suoi piedi battono il tempo. Poi si avviano lungo la strada.

Passa sulle strisce pedonali. Lentamente i suoi piedi le calpestano. Isotta le fissa ...

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Vent'anni di vita non mi hanno cambiata. Faccio  ancora le cose che facevo a cinque, sei, sette. Continuo a sognare, quando per un po' ho bisogno di allontanarmi o di sentirmi libera ... O, più semplicemente, di sentirmi invisibile ...

 

Le strisce pedonali si intrecciano e si confondono in un bagliore lattescente, una massa scura le attraversa.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 25

SOGNO (In BIANCO e NERO)

STAZIONE. INTERNO/ESTERNO. GIORNO.

 

ASSOLVENZA

sul vestito bianco di Isotta/invisibile che cammina in una stazione ingombra di uomini e donne che non la vedono.

Lungo i binari, si ferma davanti alle persone che si salutano passa in mezzo a loro, scruta le coppie che si baciano.

Le passa davanti un carrello per il ristoro e si accorge che lo specchio non rimanda la sua immagine. Lo segue per sincerarsene. Il carrello è fermo, si avvicina ma lo specchio resta vuoto. Sullo sfondo le ruote di un treno che si mette in moto.

IL RUMORE DEL TRENO SI TRASFORMA IN QUELLO DELLE CUCITRICI.

 

Sul DETTAGLIO delle ruote del treno ...

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

 

 

SCENA 26

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

RUMORE DI CUCITRICI (continua).

Gli aghi di una macchina che disegna lunghe cuciture su dei pellami. Le pelli passano sotto gli aghi con movimenti rapidi e sincronici. Alla macchina è Luisa, una donna castana, di quarant'anni, dal viso stanco. Vicino a lei, Caterina, più giovane, truccatissima e piena di bigiotteria. Poco distante c'è Isotta, la meno veloce.

Nel SALONE una settantina di ragazze lavorano ciascuna alla propria cucitrice. Un'omino calvo (il sorvegliante) passa tra le file, in compagnia della direttrice. Si fermano accanto a un carrello colmo di pelli già lavorate, osservano i pezzi, discutono.

Poi la direttrice sparisce nel suo ufficio, il sorvegliante continua l'ispezione. Sostituisce il rocchetto del filo a una macchina che l'ha esaurito.

Si ferma alle spalle di Isotta. Caterina gira la testa per guardare. Il sorvegliante, continuando a fissare Isotta, rigira la testa di Caterina verso la sua macchina. Isotta lavora con cura, è lenta perché è più attenta delle altre, quasi che il suo fosse un piccolo prodotto artigianale.

SORVEGLIANTE

Più veloce, più veloce ... Farai la metà delle altre se continui così.

 

Il sorvegliante la oltrepassa. Luisa fa una smorfia di indignazione.

 

CAMPANELLA

 

In totale un sospiro generale attraversa il SALONE e le ragazze sospendono il lavoro.

Isotta cerca di darsi una sistemata.

La Mdp gira intorno a lei ...

 

 

 

SCENA 27

UFFICIO. INTERNO. GIORNO

 

Isotta continua a riassettarsi mentre la Mdp continua a scrutarla tutt'intorno e allargando l'inquadratura rivela che siamo nell'anticamera del piccolo ufficio della direttrice.

DIRETTRICE (off, parla al telefono sempre più alterata)

No, non se ne parla proprio. Che mi importa, non potete abbassarci il prezzo da un giorno all'altro in questa maniera. Sì, sì ... Ma non vi da ... Non vi danno la nostra qualità ... Si tratta del 30% in meno, vi rendete conto? Da chi dovrei prenderli questi soldi secondo voi? Dalle operaie? Ma è assurdo. Mi rifiuto. Assolutamente, non c'è la minima possibilità ... Non mi importa delle vostre esigenze. Anche noi ... anche noi abbiamo le nostre!

 

... fino a ritornare su Isotta (e a scrutarla tutt'intorno) che mestamente, lascia l'ufficio.

 

 

 

SCENA 28

CORRIDOIO. INTERNO. GIORNO

 

Un fattorino spinge il carrello carico di pelli già cucite lungo il corridoio.

Luisa stringe in un angolo il sorvegliante, con l'aria di prenderlo in giro:

LUISA

Hai dato un'altra volta la pausa in ritardo.

SORVEGLIANTE

Uè, e che è tutta questa confidenza? Tu mi devi dare del lei, hai capito? Io non sono un tuo amico ...

LUISA

Ah, questo è certo. Facciamo così: tu mi dai il segnale in orario e forse io ti do del lei ...  (nota Isotta dall'altra parte del corridoio) Isotta!

 

La raggiunge e si allontanano insieme.

LUISA

Ciao, proprio te cercavo. Mangiamo?

 

 

 

SCENA 29

FABBRICA. ESTERNO. GIORNO

 

Isotta siede sull'ultimo gradino di una scala, Luisa su una grossa pietra di tufo e Caterina è appoggiata al muro. Sono circondate da balle di pellami e mucchi di scarti.

In mezzo a loro, una piccola radio diffonde musica pop.

Caterina mangia un panino e tiene il ritmo. Luisa dà una parte del suo pranzo a un gatto randagio.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Luisa e Caterina sono le mie amiche. Le prime a cui ho voluto davvero bene, dopo Roberta.

 

 

 

SCENA 30

FLASH BACK

CORTILE. INTERNO. GIORNO

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Avevo sette anni e Roberta era il mio mito per forza e coraggio.

 

Isotta bambina, in compagnia di una coetanea bionda e scarmigliata si nasconde dietro un'automobile.

ROBERTA

Uno ... Due ... TRE!

 

Al tre le due bambine scattano in piedi e lanciano pietre contro una banda di ragazzini nascosti su un campetto.

Isotta e Roberta vincono la battaglia, i ragazzini si ritirano.

 

 

 

SCENA 31

FLASH BACK

CAMPETTO. ESTERNO. GIORNO

 

Isotta e Roberta corrono felici in mezzo all'erba sporca del campetto.

 

 

 

SCENA 32

FLASH BACK

STRADA. ESTERNO. SERA

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Poi i genitori di Roberta si trasferirono e lei dovette andare via con loro.

 

Roberta abbraccia forte Isotta, sale in macchina.

Continua a salutarla dal vetro posteriore.

Isotta chiude gli occhi e ...

 

 

 

SCENA 33

SOGNO (In BIANCO e NERO)

AUTO. INTERNO. POMERIGGIO.

 

Isotta/invisibile/vestita di bianco, siede nella macchina che sta portando via la sua amica. E' schiacciata tra Roberta, la nonna e suo fratello. Nessuno può vederla, ma lei è felice di trovarsi lì.

 

FINE FLASH BACK.

 

SCENA 34

FABBRICA. ESTERNO. GIORNO

 

Isotta sorride, guardando i passi di ballo accennati da Caterina.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Insieme stiamo bene, sempre. E ognuna di noi sa che può dire alle altre qualsiasi cosa, senza problemi.

 

A FINE CANZONE

ISOTTA

Ho bisogno di soldi.

CATERINA

Un'altra volta?

LUISA

Quanto?

ISOTTA

Quattrocentomila. Sennò non ce la facciamo per l'affitto.

CATERINA

Io non posso, proprio non ce l'ho, Iso.

ISOTTA

Non fa niente.

LUISA

Tuo padre continua a giocarsi tutto, eh?

 

Isotta fa cenno di sì.

CATERINA

E i tuoi fratelli?

ISOTTA

Sandro,  mò so gli striscioni e mò è la macchina, c'ha sempre da fare, e Anna si vergogna a chiederli al fidanzato.

 

Luisa fa un cenno di dissenso con il capo.

LUISA

Vabbè, mo' vedo che posso fare.

ISOTTA

Grazie, te li restituisco a fine mese.

CAMPANELLA

 

 

 

SCENA 35

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

Le cucitrici lavorano a pieno regime. Isotta fissa le righe che si incidono sul tessuto ... Le righe si intrecciano e si confondono in un bagliore lattescente, una massa scura le attraversa come un lampo.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 36

SOGNO (In BIANCO e NERO).

PASTICCERIA. INTERNO. SERA.

 

ASSOLVENZA

Sul vestito bianco di Isotta/invisibile. Alle sue spalle dolci alla crema e al cioccolato. Paste piccole e grandi, di tutti i tipi ...

Sfogliate ricce e frolle, cassatine, sciù di mille colori e gusti, millefoglie, bignè, montblanc, profiteroles e ... babà!

Isotta/invisibile/vestita di bianco è nel laboratorio di una pasticceria.

Ha la faccia vicinissima ai dolci, senza ovviamente che il pasticcere se ne accorga.

PASTICCERE

Mario! Mario, vieni a darmi una mano a portarli di là ...  Mario!

 

L'uomo si china a prendere dello zucchero a velo in uno scaffale e Isotta ne approfitta per mangiare in sequenza una decina di dolci. Il pasticcere si alza e nota il furto proprio nel momento in cui Mario, un ragazzino grasso tre volte Isotta, si sta avvicinando al tavolo.

PASTICCERE (dandogli uno scappellotto)

Ma come, io lavoro e tu mangi?

 

Soggettiva di Isotta che esce dal laboratorio e ...

 

 

 

SCENA 37

SOGNO (In BIANCO e NERO)

STRADE. ESTERNO. SERA

 

... monta in bicicletta dietro un bambino che, con l'aggiunta del suo peso, arranca.

GRIDO DI UNA SIGNORA

Aiuto! La borsa.

 

Isotta smonta dalla bicicletta e il bambino schizza via, improvvisamente velocissimo.

Un ladro con in mano una borsa corre, ignaro, verso Isotta.

Lei, senza scomporsi allunga una gamba, lo fa volare per terra e poi lo tiene fermo.

LADRO

Aiuto, Madonna mia aiutami tu! ... Ti giuro che non lo faccio più ...

 

Arriva un poliziotto un po' imbranato:

POLIZIOTTO

F-Fermo, non ti muovere.

LADRO

Madò, perdonami!

 

Isotta restituisce la borsa alla sua proprietaria.

DONNA (Non sa bene a chi rivolgersi)

Grazie.

 

Isotta, vento nei capelli, siede su un motorino alle spalle di un ignaro conducente.

 

 

 

SCENA 38

SOGNO (In BIANCO e NERO)

NEGOZIO. ESTERNO. NOTTE.

 

PANORAMICA da destra verso sinistra a scoprire Isotta che ha il viso attaccato alla vetrina di un negozio illuminato dall'interno.

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

Al di là della vetrina, avvolti da una nube di fumo, scopriamo tre uomini anziani e uno più giovane che giocano a poker.

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

Soggettiva ISOTTA che osserva le carte e le fiches sul tavolo da gioco, ma non riesce a vedere il giocatore giovane che è di sbieco. Su una nuvola di fumo ...

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

Le righe si confondono e poi diventano più nette e nitide fino a diventare chiaramente degli aghi ...

 

 

 

SCENA 39

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

Gli aghi calano con violenza sui tessuti.

Isotta lavora, con aria un po' assente.

L'orologio a muro della sala scatta sulle 17.05.

CAMPANELLA

 

 

 

SCENA 40

FABBRICA. ESTERNO. POMERIGGIO

 

Le operaie sciamano all'esterno.

Caterina corre ad abbracciare il fidanzato, Carlo, fisico mingherlino e occhiali da miope, con entusiasmo esagerato

CATERINA

Iso, vuoi un passaggio?

ISOTTA

Tornate direttamente a casa?

CATERINA (guarda il fidanzato, maliziosa)

Non penso.

ISOTTA

Meglio di no, allora.

LUISA

Io scappo, ci vediamo dopo.

 

 

 

SCENA 41

STRADA. ESTERNO. GIORNO

 

Isotta è sola alla fermata dell'autobus; nell'attesa, gioca con due gattini randagi.

Come al solito, dal momento che nessun pulman è in vista, decide di andare a piedi.

 

 

 

SCENA 42

STRADA. ESTERNO. GIORNO

 

Dettaglio dei cerchioni di un'auto colmi di schiuma. Il fratello di Isotta (Sandro) lava con cura quasi maniacale la sua Peugeot nera. Isotta lo supera, sperando di non essere vista.

SANDRO

Allora, me li dai i soldi per l'assicurazione?

 

Isotta si ferma sgomenta. Fa cenno di no con la testa.

ISOTTA

Non posso ...

 

Allunga il passo verso casa.

SANDRO (la insegue con la voce)

Perché, a chi li devi dare, mica un'altra volta a papà?

 

 

Poco più avanti, Isotta si affaccia nel solito bar.

PADRE (off)

Mi hai preso la stecca di sigarette?

ISOTTA

Non ho fatto in tempo. Forse domani.

 

 

 

SCENA 43

CASA. INTERNO. GIORNO

 

Dei rotoli di carta argentata avvolgono i capelli, metà tinti e metà grigi, della madre di Isotta. Sulla soglia della cucina compare Isotta.

ISOTTA

Ciao

MADRE (fiera)

Hai visto quant'è brava Anna? Dovresti farteli fare anche tu.

ANNA (ironica)

Sarebbe una bella sfida.

MADRE

Hai avuto i soldi?

ISOTTA (un po' seccata)

Sì, sì ...  domani ve li do.

 

Isotta esce di campo. Al suo posto il sole, filtrando attraverso le tapparelle disegna sul pavimento delle righe d'ombra ... 

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

 

 

SCENA 44

CAMERA DA LETTO. INTERNO. SERA

 

Le righe di un copriletto, su cui scopriamo prima le gambe di Isotta e poi tutto il suo corpo fino alla faccia: lo sguardo è perso nel nulla, negli occhi si riflettono le righe della tapparella semi abbassata. Le righe diventano sempre più grandi fino a sfaldarsi e fondersi in un bianco accecante. Una massa scura lo attraversa, con un lampo.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 45

SOGNO (In BIANCO e NERO)

 

ASSOLVENZA sul vestito bianco di Isotta/invisibile che è davanti alla vetrina del locale dove si sta giocando la partita a poker.

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

In Soggettiva: Isotta  apre la porta del locale.

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

In Soggettiva: Isotta entra. Ha davanti a sé il tavolo da gioco con 4 giocatori. Il giocatore più giovane è di spalle, Isotta si avvicina, gira attorno al tavolo lentamente ... fino a   che si trova di fronte a lui. Il giovane è un ragazzo sui 30 anni, alto, bruno, con una gran massa di capelli scompigliati.

GIOVANE

Doppia coppia

F.C. UOMO 1

Full

UOMO 1

Mi dispiace, non sei per niente fortunato stasera.

 

Vengono ridistribuite le carte e Isotta va a mettersi alle spalle del vecchio, di fronte al giovane. Ne studia il viso: ha capelli e occhi neri che risaltano su una carnagione bianchissima.

Viene ricostituito il piatto: è molto alto. Due giocatori si ritirano, il giovane potrebbe farcela solo se giocasse tutto quello che gli è rimasto.

ISOTTA

E' tutto un bluff, non ha nessun punto. (ripete) Gioca. Non ha nessun punto.

 

Va vicino al giovane, gli sussurra all'orecchio:

ISOTTA

Gioca!

 

Il giovane guarda nella sua direzione, per vie misteriose sembra averla sentita.

Decide: punta tutto quello che ha.

Dopo un lunghissimo istante: il giovane sorride, le labbra si muovono:

GIOVANE

Coppia!

F.C. UOMO 1

Il piatto è tuo.

 

 

 

SCENA 46

CASA LUISA. INTERNO. SERA

 

Le labbra di una coppia si uniscono appassionatamente: sono le immagini di una videocassetta pirata.

Davanti alla TV, Luisa e Isotta.

ISOTTA

Caterina non viene più.

LUISA

Come al solito, chissà che sta combinando. Ci prepariamo qualcosa?

SUONANO ALLA PORTA

LUISA

Brava. Stasera ha solo un'ora di ritardo.

 

Apre la porta, un po' trafelata compare Caterina.

CATERINA (sovreccitata)

Ciao! (getta uno sguardo al televisore) ...  Ah che bel film ... Avete già mangiato? Scusate per il ritardo.

 

Senza togliersi la giacca, si siede.

LUISA

Figurati!

No, stavamo per mangiare proprio adesso.

CATERINA

Mi dispiace.

LUISA

E di che?

CATERINA

Sentite, ho bisogno di un favore. Qua sotto c'è uno ...

LUISA

Carlo?

CATERINA

No, Carlo crede che sto qua con voi.

ISOTTA

Francesco?

CATERINA

Eh, Francesco ...

LUISA

Federico?

CATERINA

Si chiama Ciro e insomma ... Ho bisogno della casa per una mezz'oretta.

LUISA

Ne Caterì, ma tu fossi uscita pazza? Questo mica è un albergo!

CATERINA

Ti faccio tutto, dopo ti lavo pure le lenzuola.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Caterina è così, ama il fidanzato, ma un uomo solo non le basta, di due si stanca presto, di tre non sa che farsene ... Caterina ama l'amore e non sa stare un giorno senza assaggiarne un gusto diverso ...

 

LUISA

Perché non andate a casa di lui?

CATERINA

E non si può, c'è sua moglie ... 

LUISA (categorica)

E no, Caterina!. Tutto, ma la casa no.

 

 

 

SCENA 47

STRADA. ESTERNO. SERA

 

Luisa e Isotta passeggiano per strada. Luisa alza gli occhi verso la finestra illuminata del suo appartamento. Le luci si spengono.

LUISA

Sì, altro che mezz'oretta. Qua secondo me se ne passa almeno mezza nottata. Ma tu vedi se a quarant'anni io mi devo ancora mettere a fare queste cose ...

Tu a che ora dici che scende?

ISOTTA

L'una.

LUISA

Io dico le tre.

Forse è inutile che stiamo qua tutt'e due, tu vattene a casa, va.

ISOTTA

No, tanto che devo fare. Per dormire c'è sempre tempo.

LUISA (alza gli occhi al cielo)

Mò ci manca solo che viene a piovere.

 

 

 

SCENA 48

STRADA. ESTERNO. SERA

 

Piove.

Isotta e Luisa corrono a ripararsi sotto un portone.

Ridono, completamente bagnate.

LUISA

Guarda come mi sono ridotta ... Faccio paura.

ISOTTA

E perché, io invece ...

 

Giocano a schizzarsi l'acqua saltando nelle pozzanghere.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Luisa mi vuole bene e io non so perché. So che la mia vita sarebbe diversa senza di lei. E che quella sera, in quel momento, mi sembrò la persona più bella che avessi mai visto.

 

Il volto di Luisa bagnato di pioggia, sorridente.

 

 

 

SCENA 49

CASA. INTERNO. GIORNO

 

Isotta è a letto nella sua stanza. Fissa il soffitto. Sul soffitto attraverso delle fessure della tapparella vengono "proiettate" le sagome delle auto che passano per la strada. Le lancette della sveglia scattano sulle sei.

SUONERIA

SANDRO (off)

Isò! Tu e sta' fetente 'e sveglia!

 

Isotta la spegne.

 

 

 

SCENA 50

STRADA. ESTERNO. GIORNO

 

Isotta scende di corsa le scale del palazzo ed esce.

Si affaccia nel bar. Il padre sta giocando con un adolescente, il figlio del barista. Come sempre, perde. Il barista affianca il figlio, fiero delle sue prodezze. Il padre è molto irritato.

PADRE

Ma non è possibile. E questa non è bravura, è mazzo!

ISOTTA (senza fermarsi)

Buongiorno.

PADRE (vedendola, si rasserena)

Ciao Iso.

 

La segue con lo sguardo: Isotta  al primo bidone della spazzatura getta la colazione. Il padre fa un cenno di dissenso con la testa.

RAGAZZINO (con tono saccente)

Certo che Isotta sta proprio fore c'a 'capa.

PADRE ISOTTA (dandogli uno scappellotto)

... Fatti i fatti tuoi. Gioca

 

 

 

SCENA 51

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

Una moltitudine di operai, per la maggior parte donne, si avvia verso l'ingresso della fabbrica.

Lo stabilimento  sembra inghiottirla.

Le operaie avanzano come in una danza rituale. L'unica nota stonata è Isotta, grande e grossa, che si precipita all'ingresso, temendo di far tardi.

Scavalca senza troppi problemi alcune operaie e timbra il cartellino in entrata.

 

 

 

SCENA 52

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

Un carrello passa per ogni macchina a depositare le pelli. Non appena una postazione è stata rifornita, la macchina si mette in moto e così una dopo l'altra entrano tutte in funzione

Isotta continua a essere scrupolosa nel suo lavoro e il   sorvegliante la controlla, mostrando il suo disappunto.

Luisa si interrompe per starnutire e il sorvegliante le porge uno spray nasale. Luisa rifiuta energicamente. Il sorvegliante offeso le fa cenno di lavorare più velocemente.

 

SUONA LA CAMPANELLA

 

Caterina si avvicina a Luisa e Isotta:

CATERINA

Vi va una pizza? Offro io.

LUISA (voce raffreddata)

Mi bare il minimo.

CATERINA

Quante volte ti devo chiedere scusa ancora? E' stato un contrattempo. Se mi fossi accorta che pioveva, non vi avrei ...

LUISA (interrompendola)

Sì, sì ... Muoviamoci o se no si fa tardi.

 

Le ragazze guardano sconsolate la massa di operaie che blocca l'uscita ...

 

 

 

SCENA 53

PIZZERIA. INTERNO. GIORNO

 

Un locale pieno di clienti.

Le tre ragazze, nella stessa posizione della scena precedente, guardano la folla sempre più avvilite. Don Ciro, il corpulento proprietario, va loro incontro con un sorriso rassicurante.

CATERINA

Don Cì, mi raccomando, un trattamento di favore che dobbiamo tornare a lavoro.

CIRO (guidandole nel locale)

Signurì, e voi mi fate torto. Quando mai non vi ho trattato? E' solo che oggi vi dovete arrangiare al tavolo con qualcun altro ...

CATERINA (alle amiche,)

Conosco molto bene il figlio.

 

In Soggettiva: Isotta avanza nel locale. L'ambiente fumoso sembra uguale a quello del sogno della partita a poker. Don Ciro le accompagna a un tavolo dove, di spalle, è seduto un giovane. Isotta avanza ancora, sempre di più ha la sensazione di trovarsi nella medesima scena del sogno. Si avvicina, gira attorno al tavolo lentamente ... fino a che si trova proprio di fronte al giovane.

Trent'anni, alto, bruno con i capelli lisci e ben pettinati: è l'incarnazione dell'uomo del sogno.

F.C. CIRO

Giovinò, voi permettete?

 

Il giovane scatta in piedi: 

GIOVANE

Prego, prego ...

 

Luisa e Caterina si siedono. Isotta resta incantata in piedi davanti a lui. Caterina la tira giù per farla sedere.

F.C. CATERINA

Margherita per tutte, va bene?

 

 

 

SCENA 54

PIZZERIA. INTERNO. GIORNO

 

Le ragazze mangiano la pizza, tutte e tre con lo sguardo rivolto al giovane. Isotta è la più timida, ha paura anche solo di incrociarne gli occhi. Sorseggia una birra, come a volersi nascondere dietro il bicchiere.

THOMAS

Vengo da Monaco, per lavoro.

CATERINA

Monaco ... è il posto dove stanno quei prìncipi?

THOMAS (sorride)

No, io più su ... Molto più a Nord, in Germania.

CATERINA

Mamma mia, sai che freddo!

THOMAS

Io ho compito avuto di comprare pelli, guanti, borse da piccola industria per portare poi Germania.

CATERINA

E ti fermi o riparti subito?

 

Luisa prepara uno starnuto.

THOMAS

Sto qui qualche altro giorno ancora, poi vado in giro,   Caserta, Salerno ... poi torno a casa ...  Io qui solo ... Non conosco nessuno ... 

CATERINA (con un sorriso)

Adesso conosci noi.

 

Luisa starnutisce. Isotta rovescia il bicchiere di birra.

 

 

 

SCENA 55

PIZZERIA. ESTERNO. GIORNO

 

Thomas e le ragazze escono insieme dal locale. Isotta è dietro il gruppetto e continua a scrutare Thomas cercando di non esser vista.

THOMAS

Se posso ... Vorrei voi invitare fuori stasera ...  Cena o cinema?

 

Luisa starnutisce a ripetizione.

LUISA

Io stasera è meglio che mi chiudo in casa.

CATERINA

Io ho già un impegno, mi dispiace.

 

Thomas alza la testa cercando di scorgere Isotta che è nascosta dalle amiche.

THOMAS

E lei?

 

Luisa e Caterina si separano e, a mo' di sipario, lasciano scoperta Isotta che finisce al centro dell'attenzione.

ISOTTA

Chi, io?

LUISA

Sì, tu.

THOMAS

Anche lei impegnata?

ISOTTA

Chi, io?

CATERINA

Sì, tu

ISOTTA

N-no.

THOMAS

Allora andiamo cinema, vengo a prendere se mi da' indirizzo.

CATERINA

Dalle del tu Thomas, se no la confondi.

ISOTTA

Oh no, no vengo io ... Dimmi il nome di dove stai.

THOMAS

Hotel Internazionale.

ISOTTA

Hotel Internazionale ... Hotel Internazionale

THOMAS

Alle nove, va bene? Io incontro cliente prima e poi libero.

ISOTTA

Va bene.

THOMAS

Arrivederci allora.

 

Thomas si allontana. Isotta rimane incantata a guardarlo.

ISOTTA (preoccupata)

Non mi ha detto come fa di cognome ... Non mi ha detto come si chiama ...

CATERINA (ad alta voce)

Thomas! Non le hai detto il nome ... 

 

Thomas è già lontano, si volta e grida.

THOMAS (grida)

Gunthard.

CATERINA

Visto? Problema risolto. Si chiama CULTA.

 

 

 

SCENA 56

FABBRICA. ESTERNO. POMERIGGIO

 

LA CAMPANELLA DA IL SEGNALE DI CHIUSURA

 

Isotta è la prima ad uscire dalla fabbrica e si precipita verso casa. Alle sue spalle Luisa e Caterina, come sempre, si salutano.

Caterina abbraccia un nuovo fidanzato. Le altre operaie si allontano a gruppetti.

Isotta supera di corsa la solita fermata dell'autobus ...

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

L'appuntamento era alle nove. I preparativi cominciarono quattro ore prima ... 

 

 

 

SCENA 57

CASA/BAGNO. INTERNO. POMERIGGIO

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Per prima cosa: doccia di un'ora.

 

Entra nel bagno con il soprabito. Si spoglia. Sistema una sedia sotto lo spruzzo della doccia e prende posto. Apre al massimo il rubinetto.

 

Dall'esterno

PUGNI

F.C. SANDRO

Isò, e vuoi uscire? Devo pigliare lo spray ...    Isotta!

 

Isotta tra il vapore della doccia sembra dissolversi.

 

 

 

SCENA 58

CAMERA DA LETTO. INTERNO. POMERIGGIO

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Poi, disperato tentativo di dare una forma ai capelli ...

 

Isotta davanti allo specchio prova diverse acconciature: liscia, con bigodini, ricci tutti a destra, ricci tutti a sinistra ...

 

 

 

SCENA 59

CAMERA DA LETTO. INTERNO. POMERIGGIO

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Disperata ricerca di un vestito decente ...

 

A STACCHI RAPIDI

Sempre davanti allo specchio, Isotta prova diversi vestiti, uno a fiori che la fa sembrare enorme, uno nero che le entra a stento, uno rosa che non le entra per niente, jeans che le deformano le gambe a imbuto ...

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

E infine il colpo di grazia: l'intervento di mia sorella ...

 

 

 

SCENA 60

CAMERA DA LETTO. INTERNO. POMERIGGIO

 

Un occhio gigantesco viene truccato a colpi di matita: 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Quando avevo 12 anni dissi ad Anna che ne aveva 6, che ogni giorno buttavo la colazione di mia madre nella spazzatura. "Non lo dire a nessuno" mi raccomandai.

 

 

 

SCENA 61

CUCINA. INTERNO GIORNO

FLASH BACK

 

La madre di Isotta, di vent'anni più giovane, piange disperata: Anna, sei anni, sorride maligna:

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Quella sera stessa, trovai mia madre in cucina a piangere.

 

MADRE ISOTTA (RIPETEVA)

... Tu non mangi, tu non mi vuoi bene ...

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

In quel momento capii che di mia sorella era impossibile fidarsi.

 

 

 

SCENA 62

CAMERA. INTERNO. SERA

 

Isotta, in mutandoni e reggiseno, è seduta di fronte ad Anna.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ma qualche volta ci ricasco, è più forte di me. E' il richiamo del sangue, credo.

ANNA

Insomma si può sapere dove devi andare?

 

Passa a farle l'altro occhio:

ISOTTA

Niente, a casa di Luisa.

ANNA

Non ci credo, non ti sei mai apparecchiata così per andare a casa di Luisa ... 

ISOTTA

E' che ... forse ci viene pure un suo cugino ...

ANNA

Ah, ecco

 

Finiti gli occhi, Anna le passa il fondotinta e l'ombretto sulle palpebre.

ANNA

E come si chiama questo suo cugino?

ISOTTA

Più che un cugino è un vecchio amico ... Si chiama Thomas.

ANNA

E' straniero?

ISOTTA

Sì. E' Tedesco.

 

Anna completa il trucco con un'abbondante spennellata di rossetto.

ANNA

Thomas ... (osserva il lavoro)

Thomas ti troverà fantastica, stasera.

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

 

 

SCENA 63

SOGGIORNO. INTERNO. SERA

 

Le lettere cubitali di un'enorme striscione azzurro su cui è scritto:

LONTANO DAGLI OCCHI, VI ...

Sandro è accovacciato a dipingere le scritte. Un giovane ricciuto e tozzo (Mario, il fidanzato di Anna) lo guarda da sopra le spalle:

MARIO (scettico)

Ma se il campionato è finito, che lo fai a fare?

SANDRO

C'è la partita di beneficenza.

MARIO

Vi ... vi 

SANDRO (lo guarda pieno di antipatia)

Vicino al cuore.

MARIO

E che significa?

SANDRO

Significa che Ciro se n'è andato ma sarà sempre vicino ai nostri cuori.

MARIO

Che strunzata. Quello l'ha fatto solo per i soldi.

SANDRO

Non è vero. A Napoli non poteva rimanere. La società era in bancarotta.

MARIO

Se voleva, poteva rimanere.

SANDRO

Senza stipendio ne niente?

MARIO

Eh, e perciò l'ha fatto per i soldi. E' nu strunzo, na' puttana.

MARIO (Grida, ritmando)

CIRO - PUTTANA - L'HAI FATTO PER LA GRANA.

SANDRO

Mai strunz' comm'a te, però.

 

Sandro si alza in piedi e fronteggia il rivale viso a viso. Anna esce provvidenzialmente dalla stanza da letto.

ANNA

Mario, andiamo.

MADRE (entrando in soggiorno)

Sai se Isotta va da Luisa?

ANNA

Sì ... escono con un uomo ... un tedesco.

MADRE (fra sé)

Un tedesco ... Madonna mia

MARIO (guardando Sandro con disprezzo)

Andiamo va.

SANDRO (intona polemicamente la canzone degli ultras)

OI VITA OI VITA MIA - OI CORE E' CHISTU CORE ...

 

 

 

SCENA 64

PALAZZO. INTERNO. SERA

 

Isotta di spalle sale le scale di corsa. Bussa ad una porta.

ISOTTA

C'è Caterina?

 

 

 

SCENA 65

CASA CATERINA. INTERNO. SERA

 

Caterina guarda perplessa Isotta che indossa il vestito nero, ha i capelli lisci tutti a sinistra ed è super truccata. Il suo viso è una specie di mascherone con due scocche rosse che la rendono somigliante al personaggio dei cartoni animati Heidi. Cammina su e giù, misurando la stanzetta.

ISOTTA

Ti scongiuro, vieni pure tu.

CATERINA

Non posso, tengo un sacco di cose da fare, stasera.

ISOTTA

Oh no ...

CATERINA

Perché, che problema c'è?

ISOTTA

Niente. Il fatto è che ci vediamo alle nove. Fino a che il film inizia ci vuole un'ora e mezza, più il quarto d'ora d'intervallo, più un'oretta per tornare ... fanno due ore e tre quarti.

CATERINA

Embè?

ISOTTA

Due ore e tre quarti. Che ci diciamo io e un tedesco per due ore e tre quarti?

CATERINA

Che c'entra, mica ti devi preoccupare prima. Vieni qua, siediti.

 

Caterina le sblusa un po' la camicetta, comincia ad aggiustarle il trucco

ISOTTA

Non vado bene?

CATERINA

E' solo un po' troppo ... troppo. Ecco.

E rilasciati! ... Parla di quello che ti passa per la testa in quel momento ...

ISOTTA

Per esempio?

CATERINA

Il film ... Napoli com'è bella ... Quali sono i posti che ha già visto ...

ISOTTA (ripete, memorizzando)

Il film ... Napoli com'è bella ... I posti che ha già visto ... 

CATERINA

Se in Germania ha qualcuno o se è solo ... Che tipo di donna gli piace ...

ISOTTA

In Germania hai qualcuno? O sei solo? Che tipo di donna gli piace ...

CATERINA

Se insiste per accompagnarti a casa è un buon segno, vuol dire che già ci tiene un po'. Se dice: no, non ho ancora incontrato la persona giusta, meglio ancora. Vuol dire che forse la persona giusta sei tu. Se capita che vuole baciarti ... tu chiudi gli occhi e non pensare a niente. E se poi la cosa va avanti ... Telefonami, per quello   ci vuole la lezione n. 2.

 

 

 

SCENA 66

STRADA. ESTERNO. SERA

 

Isotta cammina verso l'albergo.

ISOTTA (tra sé, provando toni sempre diversi)

Che film andiamo a vedere? Ti è piaciuta la città? Quali posti hai visitato? In Germania hai qualcuno o sei solo? Che ... tipo di donna ti piace?

 

Isotta si ferma e sbuffa, già stressata.

ISOTTA

Non ce la farò mai.

 

Fissa una cancellata a sbarre verticali ... Le righe si intrecciano e si confondono in un bagliore lattescente. Una massa scura le attraversa come un lampo.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 67

SOGNO (In BIANCO e NERO)

TEATRO. INTERNO. GIORNO.

 

ASSOLVENZA

Sul vestito bianco di Isotta/invisibile che abbassa la maniglia di una porta e si trova nell'ufficio della sua direttrice. Ne spia i discorsi con il sorvegliante:

DIRETTRICE

E' un elemento indispensabile all'andamento della fabbrica.

SORVEGLIANTE

Senza di lei, dove andremmo a finire.

DIRETTRICE

Dà sempre il buon esempio, è una lavoratrice instancabile.

SORVEGLIANTE

La vera anima della fabbrica.

 

Isotta oltrepassa un'altra porta e si trova nel bar sotto casa:

PADRE

Cosa sarebbe la mia vita senza di lei ... Neanche giocare avrebbe più senso. Il mio sogno è avere tanti soldi per farla smettere di lavorare e comprarle tante cose, farle fare la vita della regina ...

 

Isotta apre un'altra porta e si trova in Cucina dove la madre è alle prese con un pranzo luculliano.

MADRE

Se solo mangiasse un po' di più ...

 

Isotta apre una nuova porta e si trova in un ambiente indefinito in cui Sandro lava meticolosamente la sua auto.

SANDRO

Sì, è vero, a volte la tratto male, ma solo perché so che lei capisce i miei problemi e non c'è bisogno di chiederle scusa.

 

Poco distante appoggiati ad una parete Anna e Mario.

ANNA

E' bellissima, io non riuscirò mai a essere come lei.

MARIO

Lo ammetto, ne sono eroticamente attratto.

ANNA

Ti capisco.

 

L'ultima porta conduce Isotta in casa di Luisa:

LUISA

E' la mia migliore amica.

CATERINA

L'amica migliore del mondo.

THOMAS

Non ho mai incontrato una persona come lei.

 

Isotta apre un altra porta.

 

Una massa scura attraversa un bagliore bianco che diventa lattescente. delle righe si confondono, si delineano, diventano nette ...

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

 

 

SCENA 68

ALBERGO. INTERNO. SERA

 

Il soprabito a righe di Isotta. Isotta è davanti al banco della ricezione dell'Hotel Internazionale. Si guarda intorno un po' spaurita dall'ambiente sconosciuto. In un angolo, il portiere - un uomo sui quarant'anni - in compagnia di due amici, guarda in televisione il film LOVE STORY.

NE SENTIAMO SOLO LA MUSICA OFF

I tre uomini sono commossi fino alle lacrime.

Nel vedere Isotta, a malincuore il portiere si stacca dagli amici e raggiunge il banco:

PORTIERE

Cerca qualcuno?

 

Isotta distratta dall'ambiente non risponde.

PORTIERE

Cerca qualcuno?

ISOTTA

Io? Sì.

PORTIERE (già spazientito)

E chi?

ISOTTA (a voce troppo bassa)

Si chiama Thomas.

PORTIERE

Come?

ISOTTA (a voce troppo alta)

Thomas!

 

I due uomini davanti al televisore la guardano: hanno i volti rigati di lacrime, ma uno sguardo di aperto rimprovero per Isotta.

ISOTTA

Scusate. 

 

I due riprendono a guardare il film:

F.C. OLIVER, AMARE VUOL DIRE NON DOVER MAI DIRE MI DISPIACE ...

PORTIERE

Cognome?

ISOTTA

Cunta ... oppure Culta ... Non sono sicura, è tedesco.

PORTIERE

E mo' secondo voi io mi devo mettere a guardare tutti i nomi del registro per vedere se ci sta l'amico vostro?

 

In quel momento:

THOMAS OFF

Isotta!

 

Isotta si volta, Thomas scende le scale seguito da una donna  di mezza età:

ISOTTA (AL PORTIERE)

E' lui.

PORTIERE (tornando dagli amici)

Meno male.

ISOTTA

Sono in anticipo?

THOMAS

No.

ISOTTA

In ritardo forse ...

THOMAS

No, no ... Puntuale.

SIGNORA (andando via)

Arrivederci.

 

Isotta e Thomas restano per un lungo attimo in piedi al centro della Hall.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ci sono cose che non capirò mai: perché parlare è così terribilmente difficile? Perché quello che per gli altri è facile per me non lo è mai?

 

 

 

SCENA 69

CINEMA. ESTERNO. SERA

 

Thomas e Isotta sono sempre al centro della Hall, ma di un cinema. Intorno a loro una gran folla che ama il chiacchiericcio

Solo Isotta e Thomas sono muti.

Dall'addobbo del cinema capiamo che danno un film tipo: Basic Instinct.

 

 

 

SCENA 70

CINEMA. INTERNO. SERA

 

Thomas e Isotta seduti nel cinema l'uno affianco all'altro.

FUORI CAMPO: RUMORI E DIALOGHI DEL FILM

UOMO off

Sai perché sono qui.

DONNA off

No, non lo so.

UOMO off

Lo sai.

DONNA off

Con una puttana le parole non servono, ma io non sono una puttana.

UOMO off

Ho avuto voglia di scoparti dal primo momento che ti ho vista.

DONNA off

Davvero?

F.C. RUMORE DI BACI, E POI SUSSURRI, ANSIMI, GRIDA CRESCENTI DI UN FURIOSO AMPLESSO

 

Thomas assiste tranquillo. Isotta abbassa gli occhi, li rialza, arrossisce, suda sempre più imbarazzata.

 

 

 

SCENA 71

STRADE. ESTERNO. SERA

 

Thomas cammina sul bordo di un marciapiede. Si muove con disinvoltura e parla, gesticolando. I suoi piedi seguono il ciglio del marciapiede. Ogni tanto scivolano sulla strada, ma, fatto qualche passo, risalgono e riprendono la stessa andatura.

Thomas parla, ma Isotta non lo ascolta:

F.C. ISOTTA

Dì qualcosa  ...  Parlagli del film ... E' stato bello il film vero?

THOMAS

Devo dire che l'ultima parte non bella come prima, troppo veloce.

ISOTTA (a sproposito)

E' stato bello il film vero?

THOMAS (un po' perplesso)

Sì, stavo proprio dicendo, più la prima parte che la seconda.

 

Cala un silenzio.

Una folata di vento agita il vestito di Isotta. Istintivamente Thomas le alza il bavero del soprabito.

ISOTTA

Hai visto la città? E' bella no?

THOMAS

Così e così.

ISOTTA

Ah!

THOMAS

Forse ho visto solo parti brutte. Tu potresti portarmi a vedere qualcosa di bello un giorno. A mare, sì?

ISOTTA (passa subito alla domanda successiva)

Hai lasciato qualcuno in Germania?

THOMAS (sempre più perplesso)

No.

ISOTTA

Allora sei solo.

THOMAS

Ho una moglie divorziata. Gaby si chiama.

 

Come Visto da Isotta: La MdP esplora il viso di Thomas che continua a parlare:

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Mi raccontò per più di un'ora di questa donna che l'aveva tradito e fatto soffrire come un cane. Almeno credo, perché non stavo proprio a sentirlo: guardavo come si muoveva la sua bocca, poi mi azzardavo a guardargli gli occhi e la sua voce era un po' come musica. Alla fine disse:

THOMAS

Non era donna giusta, sto ancora cercando donna giusta.

 

Thomas fa vagare intorno a sé uno sguardo triste.

Isotta si illumina.

THOMAS

Vogliamo chiamare taxi?

ISOTTA

No, vado a piedi.

THOMAS

Dimmi strada allora, ti accompagno.

ISOTTA

Oh no, no ... Non c'è bisogno.

THOMAS

C'è bisogno. E' tardi, tu donna. C'è pericolo.

 

Isotta lo guarda, oramai apertamente adorante.

ISOTTA

Di là.

 

Svoltano e imboccano il Viale dove abita Isotta, appena rischiarato da qualche lampione, un po' squallido.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

E tornando a casa: il miracolo. Parlai, senza  avere niente di preparato, senza preoccuparmi. Come se lui fosse Luisa o Caterina. Era l'uomo della mia vita, non avevo bisogno di altre prove per capirlo.

 

 

 

SCENA 72

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

Macchine a pieno regime.

 

 

 

SCENA 73

FABBRICA. ESTERNO. GIORNO

 

Isotta mangia con le amiche nel solito angolo di fabbrica, tra balle di pellame e cesti di scarti.

LUISA

Capisci, vuole ridurci la paga fino a ottocentomila al mese e non pagare lo straordinario. Ora io dico: non siamo schiave, già facciamo un lavoro infame, ti pare adesso possibile che non ce lo paga nemmeno 50000 lire al giorno? Chi viene pagato meno di noi vorrei sapere, giusto quelle che lavorano nei sottoscala a cottimo. E allora: sciopero.

CATERINA

Sì, se non ci rimettiamo ancora di più.

LUISA

E che ci può succedere di più?

CATERINA

Che ci cacciano via.

LUISA

No, noi abbiamo un contratto... Non ci possono cacciare come mosche.

CATERINA

E se lo rompono?

LUISA

Tu Isotta, che pensi?

 

Isotta è del tutto astratta dalla conversazione:

ISOTTA

Come?

 

Luisa e Caterina si guardano e quasi in coro:

CATERINA

Il tedesco.

LUISA

Iso, vacci piano. Nemmeno lo conosci si può dire..

CATERINA

Escici un'altra volta e poi buttati.

ISOTTA

Buttarmi dove? E' solo una persona bene educata e io mi trovo bene a parlarci ... Solo questo ... ecco.

 

Le amiche la guardano scettiche.

 

 

 

SCENA 74

SPIAGGIA. ESTERNO. GIORNO

 

Thomas esce dal mare e corre a bussare a una cabina:

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Thomas sembrava non notare affatto la parte superficiale delle cose, per esempio, la mia grassezza. Non gliene importava. Naturalmente le precauzioni non erano mai troppe ...

 

THOMAS

Sei ancora lì?

ISOTTA

Ho quasi finito. Com'è l'acqua?

THOMAS

Un po' fredda all'inizio. Entra piano piano.

 

Thomas torna a tuffarsi

Dopo poco, la porta della cabina si apre e ne emerge Isotta, coperta da un accappatoio che dal collo le arriva fino ai piedi. In accappatoio, si spinge fino alla riva. Quando Thomas è voltato, rapida come un fulmine lei se lo toglie e si tuffa, provocando un violento sommovimento d'acqua.

 

SIGNORE VICINE

Eh, mamma mia ... Un po' di attenzione ...

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Decisi che potevo dirgli proprio tutto di me.

 

 

 

SCENA 75

RISTORANTE (SULLA SPIAGGIA). ESTERNO. GIORNO

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Era l'uomo più spirituale e sensibile che avessi mai conosciuto ...

 

Thomas mette in bocca con aria famelica un'enorme forchettata di linguine, Isotta spilucca di malavoglia la sua insalata.

THOMAS

Buonissime ... Perché tu no?

ISOTTA

Non posso ... Né queste né molte altre cose ... Dolci per esempio ... Io mangerei solo dolci ...

THOMAS

Perché no?

ISOTTA

Io ... (respira forte, come a cercare coraggio) ho il diabete. (Dopo averlo confessato abbassa la testa).

THOMAS (non conosce la parola)

Dia-bete?

ISOTTA (Non osa alzare gli occhi)

Sì. Mica ti fa impressione, no?

THOMAS (sorride)

Forse è una cosa infett-osa?

ISOTTA (sorride)

No.

THOMAS

Allora non fa impressione.

ISOTTA

Beh, è una malattia seria ... e a molti non piace stare vicino a un malato.

THOMAS (le dà una pacca amichevole sulla mano)

Anch'io sono malato. Ho il colesterolo alto. Siamo uguali così?

 

Isotta rimane a guardare incantata la mano che lui le ha toccato, mentre Thomas mette in bocca un'altra enorme forchettata di linguine.

 

 

 

SCENA 76

CASA. INTERNO. GIORNO

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Qualcuno ha detto: l'amore è una forza così grande da cambiare il colore delle cose ... .

 

Isotta lava il pavimento della cucina.

In corridoio, davanti alla cucina, padre e figlio discutono:

PADRE

Insomma, ti vuoi decidere? Un altro po' e fai trent'anni, si può sapere che vuoi fare nella vita?

SANDRO

Niente, nun voglio fa' niente.

PADRE

E allora non ti aspettare che io ti do a mangiare e bere finché ti fai vecchio.

SANDRO

Tu? Tu mi dai a mangiare e a bere? Ma se non fai altro che giocare in quel cesso qua sotto da mattina a sera.

PADRE

Va' in fabbrica, va' a lavare macchine da don Gennaro, visto che sei tanto bravo.

 

Isotta strizza la pezza, la ripone dietro la porta della cucina e, attenta a non lasciare impronte, esce.

Il padre fa per entrare in cucina, il figlio lo blocca.

SANDRO

E che fai? Non lo vedi che quella ha appena lavato?

 

Isotta guarda il fratello stupita:

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Mai, prima, mio fratello era stato così accorto con me ...

 

La discussione tra i due uomini riprende, sempre in corridoio:

SANDRO

Che don Gennaro e don Gennaro ...  Io non vado da nessuna parte, io rimango qua, va bene?

PADRE

A fare che? Il fallito?

SANDRO

Così siamo in due.

 

Il padre fa segno di tirargli un ceffone, ma all'ultimo momento trattiene la mano e si ritira in camera sua

SBATTENDO LA PORTA.

 

Sandro si imbatte in Isotta e dopo un ridicolo balletto -lei va a destra, lui va a destra, lei va a sinistra, lui va a sinistra- per aggirarla la sposta violentemente quasi facendola cadere per terra.

 

 

 

SCENA 77

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Mai prima sul lavoro le cose erano andate tanto bene ...

 

Isotta lavora al suo posto. Il sorvegliante passeggia tra le operaie. Si ferma alle sue spalle, attende che abbia finito il pezzo e lo prende. Isotta è sulle spine:

SORVEGLIANTE

Brava.

(Alla sala) Ritmo, ritmo ...

 

 

 

SCENA 78

CASA. INTERNO. GIORNO

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ed erano almeno dieci anni che non festeggiavo più il mio compleanno ...

MUSICA

 

A turno, tutte le invitate - Luisa, Caterina, Anna, la madre di Isotta - ballano allegramente con l'ospite straniero, Thomas.

Quando è il suo turno, Isotta si imbarazza e quasi non si muove.

 

 

 

SCENA 79

CASA. INTERNO. SERA

 

Nel buio, Isotta spegne le trenta candeline di una torta.

APPLAUSI E CANTO STONATO

Si riaccendono le luci:  Luisa, Caterina (che è in compagnia di Carlo) e i familiari si avvicinano a Isotta e la baciano.

Vengono tagliate le torte, una più grande per gli ospiti, una piccola per Isotta.

Thomas riempie i bicchieri di spumante:

THOMAS

Voglio fare brindisi per dire grazie a tutti voi ... Spero che prossimo compleanno Isotta io di nuovo qui. Io ... mi sono sentito come a casa ... anzi, meglio che a casa.

Altri APPLAUSI

 

Isotta guarda con scarso entusiasmo la propria fetta di torta per diabetici. Preferisce non mangiarla. Si gode la sua festa.

Guardandosi intorno nota suo padre che parlotta con Mario (il fidanzato della sorella). Thomas e Luisa che mangiano la torta dallo stesso piatto.

Il padre che riceve dei soldi da Mario.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ci sono cose che non capirò mai: perché i dolci col dolcificante fanno schifo e quelli con lo zucchero, no? Perché nella vita ci sono persone che devono sempre pregare e altre che hanno tutto facilmente? Dove sta scritto che ogni bel gioco dura poco?

 

Isotta felice osserva la sua festa.

Improvvisamente LA MUSICA FINISCE, il salone è vuoto.

 

 

 

SCENA 80

CASA. INTERNO. POMERIGGIO

 

Isotta rientra di corsa dal lavoro, si affaccia in cucina.

ISOTTA

Telefonate per me?

MADRE (OFF)

No!

ISOTTA

Sicuro?

MADRE (OFF)

Sissignore.

 

 

 

SCENA 81

CASA. INTERNO.

 

Isotta passeggia nevroticamente per casa, avanti e indietro, avanti e indietro ... Ogni tanto sbircia oltre la porta della stanza da letto dove c'è sua sorella al telefono e fa il gesto: "Taglia". Sua sorella non l'ascolta.

Mangiucchia un dolce.

Finalmente Anna molla il telefono.

ISOTTA (polemica)

Grazie.

 

Isotta lo collega a una prolunga e se lo porta in soggiorno. Si raggomitola su una poltrona, in attesa.

 

FONDU AL NERO

 

Isotta sta ancora aspettando. Alza il ricevitore, lo riabbassa, lo alza e riabbassa più volte. Alla fine decide: forma il numero

ISOTTA

Pronto ... Sì ... Cercavo il signor Gun ... Gunthard ... E tornerà presto? Ho capito. Grazie.

 

 

 

SCENA 82

ALBERGO. INTERNO/ESTERNO. SERA

 

Piove. Isotta fissa l'entrata dell'albergo. Entra.

Il portiere e i suoi amici guardano in TV LA RUOTA DELLA FORTUNA (OFF).

Tentano di indovinare la frase:

"Il gatto mangerebbe ... mangerebbe co-l topo balla"

 

Isotta si avvicina titubante al portiere:

PORTIERE

Il signor Gunthard ancora non c'è.

ISOTTA

Ah, grazie.

PORTIERE

Siete quella che ha telefonato prima, no?

ISOTTA

No.

PORTIERE  (scettico)

Volete lasciare un messaggio?

ISOTTA

No.

 

La TV annuncia la frase:

"QUANDO IL GATTO NON C'È I TOPI BALLANO"

PORTIERE

L'avevo detto io!

 

Isotta aspetta all'esterno dell'albergo. La notte avanza. Non vedendolo tornare, si allontana.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Chissà ... poteva aver avuto un incidente ... essere partito senza pagare il conto ... essere  stato rapito da un gruppo di camorristi ...

 

 

 

SCENA 83

FABBRICA. ESTERNO. GIORNO

 

Luisa, vicino all'ingresso, distribuisce alle operaie volantini di propaganda:

LUISA

Assemblea all'ora di pausa ... Assemblea ...

Mi raccomando venite tutte ... Al magazzino ...   Assemblea ...

ISOTTA

Capisci, sono due giorni che fa così ... Io non è che mi aspettavo molto, ma almeno una telefonata, che ne so, per farmi sapere come stava, dove ... Forse si è  offeso per qualcosa?

LUISA (continuando a distribuire volantini)

Non credo.

ISOTTA

Forse a casa mia ha visto qualcosa che non gli è piaciuto ... Possibile, possibilissimo.

LUISA

No, Isotta  ...

ISOTTA

E' stato Sandro, chissà che gli ha detto quel   cafone.

LUISA (per un momento sospende la distribuzione)

Isotta, non l'hai trovato perché stava con me.

ISOTTA (incredula)

Come sarebbe ...

LUISA

Stava con me, siamo usciti insieme. Siamo andati a cena fuori.

ISOTTA (accusa il colpo)

E perché non ... Ah, va bene. Meno male. Non mi preoccupo più. Lui sta bene no?

LUISA

Benissimo. Sono sicura che nemmeno si immaginava che tu lo stavi aspettando.

 ISOTTA

Certo, certo, mica l'ha fatto apposta.   (abbozza, finge normalità) Va bene, ci vediamo dopo allora.

LUISA

Sì ... Assemblea, assemblea al magazzino ...

 

Isotta entra in fabbrica seguita dallo sguardo un po' preoccupato di Luisa. Barcolla. Appena volta l'angolo si accascia contro un muro.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Dovevo sapere. Dovevo a tutti i costi cercare di capire.

 

 

 

SCENA 84

STRADA. ESTERNO. POMERIGGIO

 

MUSICA DA DETECTIVE STORY

 

Luisa esce dal suo palazzo. Da dietro un angolo di strada spunta il viso di Isotta coperto da occhiali da sole e da un improbabile cappello a larghe tese. Isotta segue Luisa. Luisa si ferma accanto a un semaforo, davanti a un negozio di vestiti. A una decina di metri di distanza, anche Isotta si ferma, davanti a un negozio di vernici e colori. Subito si affaccia il negoziante:

NEGOZIANTE

Desidera qualcosa? 

ISOTTA (colta alla sprovvista)

Io devo ... devo ... riverniciare la mia casa ... 

NEGOZIANTE

Prego ... dentro abbiamo un vasto assortimento di colori, può anche miscelarli lei a suo piacimento se vuole.

ISOTTA

No ... Non vorrei disturbare

NEGOZIANTE

L'assicuro che non è un disturbo, è il mio lav ...

 

Luisa si muove

ISOTTA

Arrivederci.

 

 

 

SCENA 85

STRADE. ESTERNO. GIORNO

 

Luisa si ferma davanti a un negozio di fiori.

A cinquanta metri circa di distanza Isotta è davanti a un vinaio. 

Un uomo trasporta una pila di cassette d'acqua in vetro dal camion all'interno del negozio.

Luisa acquista un mazzo di roselline e si muove.

Isotta di scatto la segue e così facendo va a sbattere contro l'uomo che trasporta l'acqua. Le cassette cadono e si sfasciano.

UOMO

E che Madonna, mo' me la devi ripagare ...

ISOTTA (accelera il passo)

Torno dopo.

UOMO

Come "torno dopo"? Ma chest' è scema overamente!

 

L'uomo per un po' la insegue, poi si accorge che sanguina a una mano e lascia  perdere.

 

 

 

SCENA 86

STRADA. ESTERNO. POMERIGGIO

 

Luisa gira l'angolo in pratica tornando al punto di prima. Si ferma davanti allo stesso negozio di vestiti e, di conseguenza, Isotta di fronte allo stesso negozio di vernici e colori.

NEGOZIANTE

Allora, c'ha ripensato?

ISOTTA

Sì.

NEGOZIANTE

Che colore vorrebbe?

ISOTTA

Nero.

NEGOZIANTE

Nero. Originale, molto originale. Credo che è la prima volta che mi fanno una richiesta del genere, se vuole entrare a ...  

 

Luisa si muove

ISOTTA

Arrivederci.

 

Il negoziante, esasperato, rientra in negozio e con un pugno fa cadere in terra l'intero scaffale dei colori.

NEGOZIANTE

Ma vaffanculo, va!

 

 

 

SCENA 87

STRADA. ESTERNO. POMERIGGIO

 

L'uomo del vinaio ha una vistosa fasciatura alla mano e porta dal camion al negozio un'enorme botte di vino. Sotto il peso barcolla.  Isotta nella sua corsa lo travolge.

La botte cade per terra, si crepa e infine si rompe, allagando di vino marciapiede, strada e negozio e bagnando l'uomo e Isotta.

ISOTTA

M-mi scusi

UOMO (furente)

E mo' mi paghi questo e quello di prima, hai capito?

 

La blocca spalle al muro cosicché Isotta non può che acconsentire. Paga l'uomo, ma perde di vista Luisa.

Di corsa volta l'angolo ...

Luisa è di nuovo davanti al negozio d'abbigliamento. E' abbracciata a un uomo, lo bacia.

Quando si staccano, Isotta riconosce l'uomo: è Thomas.

 

 

 

SCENA 88

CASA. INTERNO. GIORNO

 

Isotta entra in casa mogia mogia, testa bassa, aria spenta, capelli impastati di vino. Tra le mani un'infinità di pacchi e pacchetti. Sandro, in lacrime, getta oggetti alla rinfusa verso il padre.

SANDRO (URLA)

Nooo, adesso me la devi ricomprare, hai capito! No, no ... Io mi ammazzo ... io mi ammazzo e ti ammazzo sennò.

MADRE

Papà te la ricompra la macchina, vedi che appena le cose si aggiustano te la ricompra ...

PADRE

Io non gli compro proprio niente.

SANDRO

Come no, vecchio rincoglionito

MADRE

Non parlà in questo modo a tuo padre, 'e capito? Scostumato che non sei altro! Lazzaro!.

SANDRO

Ma che bastardo ... Quanti debiti avevi fatto ...

 

Isotta attraversa la scena indifferente.

IN SOTTOFONDO LE GRIDA CONTINUANO.

 

 

 

SCENA 89

CAMERA DA LETTO. INTERNO. SERA

 

Isotta taglia e mangia con rabbia grossi pezzi di una torta densa di cioccolato. Il suo letto è pieno di pacchetti aperti contenenti ogni tipo di dolce.

Isotta mangia con gusto, sul viso un'espressione che di dolce in dolce perde la rabbia e si fa beata.

FUORI CAMPO CONTINUANO URLA

 

DISSOLVENZA INCROCIATA

 

Isotta accovacciata sul letto, le mani serrate sul ventre, si sente male. Qualcuno batte alla porta.

MADRE

Isotta ... Isotta apri, tuo fratello deve entrare ...

(Nessuna risposta)

Isotta che c'è, a mammà, ti senti male? (allarmata) Isotta!

 

Isotta risponde con un mugolio.

MADRE

Sandro, Giovanni, fate presto!

 

La porta viene abbattuta e la madre accorre accanto alla figlia.

ISOTTA (sussurra)

Mamma, sto male.

 

 

 

SCENA 90

CASA. INTERNO. GIORNO

 

Una pasticca viene disciolta nell'acqua.

Isotta è stesa a letto con le lenzuola tirate fino al mento.

MEDICO

L'insulina e un bicchiere di questo e passa tutto.

 

Isotta sorride.

MADRE

Dottò, ma siete proprio sicuro?

MEDICO (rivestendosi)

Sì, sì ... In fondo non sta tanto rovinata. Però non deve fare altre pazzie. E sempre, deve tenere pronta l'insulina.

MADRE (accompagnandolo fuori)

Quella le cose di sostanza non le vuole mai mangiare.

MEDICO (off)

Signora, come ve lo devo dire, la pasta no, il pane nemmeno ...

MADRE (off)

Ma qualcosa se la deve pure mettere nello stomaco, o no? ... Diteglielo voi che deve mangiare.

 

Isotta rimane sola, chiude gli occhi.

 

 

 

SCENA 91

SALA FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

Isotta entra col fiatone in Sala, corre verso il suo posto di lavoro, levandosi contemporaneamente il soprabito: sotto indossa già il camice da lavoro.

F.C. DIRETTRICE

Non vi sto dando una scelta. Questo ho deciso e così è.

 

Dal fondo della Sala il Sorvegliante le indica l'orologio. Isotta avvia la macchina ma si sente osservata. Alza lo sguardo e si trova affianco il sorvegliante. La macchina si inceppa e mangia il pellame. Il sorvegliante con fare minaccioso le dice qualcosa.

F.C. LUISA

E sta bene. Allora è sciopero ...

F.C. DIRETTRICE

Diglielo alle amiche tue: non la passerete liscia. Non siete niente e nessuno vi appoggia.

 

 

 

SCENA 92

UFFICIO DIRETTRICE. INTERNO. GIORNO.

 

Luisa esce dall'ufficio sibilando uno:

STRONZA!

 

Incrocia Isotta.

LUISA

Uè, e tu che ci fai qua?

 

Senza risponderle, Isotta entra nell'ufficio della direttrice.

 

 

 

SCENA 93

UFFICIO. INTERNO. GIORNO

 

Isotta siede davanti alla direttrice. Al suo fianco il fido Sorvegliante.

DIRETTRICE

Proprio non va. Lasciamo stare i ritardi. Lasciamo perdere la lentezza ... Ma rompere una macchina ... Mi spieghi come hai fatto?

ISOTTA

Io ... non lo so.

DIRETTRICE

Fortuna che siamo assicurati e che non ti sei fatta male, ma comunque: vedi di darti una regolata perché così non si va lontano.

 

Isotta si alza, si avvicina alla porta:

ISOTTA (con fierezza)

Le mie giacche sono le più belle di tutte.

DIRETTRICE

Noi non siamo un Atelier, non lavoriamo per la bellezza, noi cuciamo pezzi. Per cui, da domani vedi di arrivare in orario e di non fare altri guai. Hai capito?

 

Isotta per un po' regge il suo sguardo:

DIRETTRICE

Hai qualcos'altro da dirmi, forse?

 

Isotta si piega:

ISOTTA (a mezza voce)

No.

Esce.

 

 

 

SCENA 94

ANTICAMERA/CORRIDOIO. INTERNO. GIORNO

 

Luisa s'è fermata ad aspettarla:

LUISA

Allora, com'è andata?

 

Isotta la sorpassa come se non la vedesse. Luisa la segue.

LUISA

La strega ti ha sgridato?

 

Isotta non risponde.

LUISA

Hai qualche problema?

 

Ancora silenzio.

Luisa la ferma, la prende per le spalle:

LUISA

Insomma, che c'è che non va, perché non mi parli più?

 

Isotta abbassa gli occhi

LUISA

E' per il tedesco? Guarda che tra noi non c'è stato niente di importante ...

ISOTTA

Non è vero.

LUISA

No?

ISOTTA

Vi ho visti.

LUISA

E dove ci hai visti, dove?

 

Isotta non risponde.

LUISA

Ci hai seguito.

 

Isotta fa cenno di sì.

LUISA

Comunque è tutto finito, ti sei fatta un'idea sbagliata. E' talmente tutto finito che lui domani parte.

 

Luisa lascia la presa e si allontana.

Isotta rimane appoggiata al muro, il suo volto si piega in uno strano sorriso a metà tra il dolce e l'amaro:

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ci sono cose che non capirò mai: perché quando stiamo male siamo felici che anche gli altri soffrano come noi?

 

 

 

SCENA 95

STAZIONE. ESTERNO. GIORNO

 

Luisa accompagna Thomas alla stazione.

Il treno si mette in movimento.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Tornai a fare quello che mi riusciva meglio. I miei sogni.

Ma qualcosa era cambiato ...

 

I binari si intrecciano, si confondono in un bagliore lattescente, una massa scura lo attraversa, come un lampo.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 96

SOGNO (In BIANCO e NERO)

STRADA. ESTERNO. POMERIGGIO.

 

ASSOLVENZA

Sul vestito bianco di Isotta/invisibile che cammina tra la folla.   Un cane da caccia annusa delle tracce lungo una strada cittadina. Stivali militari calpestano l'asfalto.

ANSARE DEL CANE

Isotta si volta di tanto in tanto indietro, lo sguardo pieno di paura. Rischia di finire schiacciata da un camion che ovviamente non si è accorto di lei.

Riprende la sua corsa.

 

 

 

SCENA 97

CASA. INTERNO. SERA

 

Isotta, trasandata, capelli sul viso, in vestaglia e pigiama, va a sedersi in cucina. Nessuno la nota o le rivolge la parola.

SANDRO

Io ne ho bisogno, capisci mamma. Non è solo uno sfizio, qui tutti parlate come se per me fosse una specie di giocattolo ...

 

Isotta fissa il vuoto.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 98

SOGNO (In BIANCO e NERO)

STRADA. ESTERNO. POMERIGGIO.

 

ASSOLVENZA

Sul vestito bianco di Isotta che si ferma davanti a una donna, le si appende a un braccio.

ISOTTA

Aiuto, vi prego ...

 

La donna non la vede né la sente, si passa una mano sopra il  braccio come se fosse indolenzito.

ISOTTA

Vogliono prendermi, vogliono farmi del male, lo so ...

 

Isotta si rivolge a una coppia, li tocca, schiaffeggia l'uomo:

ISOTTA

Aiutatemi

 

UOMO (massaggiandosi il viso e rivolto alla donna)

Sei stata tu?

DONNA

A fare che?

UOMO (perplesso)

Niente, niente.

 

Gli uomini in divisa, guidati dal cane, si fanno più vicini.

 

FONDU

 

 

 

SCENA 99

SOGNO (In BIANCO e NERO)

BOSCO. ESTERNO. SERA.

 

Il buio di un bosco è improvvisamente rischiarato dal vestito bianco di Isotta\invisibile che corre.

Arbusti le feriscono viso, piedi e gambe ...

ANSARE DEL CANE

Isotta procede sempre più a fatica, quasi trascinandosi.

Si ferma affranta accanto a un albero

UOMO

E' di qua, il cane la sente.

 

Isotta non ce la fa a riprendere. Quando ormai la fine è inevitabile ... Mani le tastano il corpo, come se stessero afferrandola alla cieca.

Isotta GRIDA, inutilmente.

Le mani lasciano sul posto un pezzo di carne sanguinante e trascinano Isotta via di peso, lontano dagli uomini in divisa. Il cane si getta sulla carne e rifiuta di proseguire.

 

 

 

SCENA 100

SOGNO (In BIANCO e NERO)

STRADE. ESTERNO. NOTTE.

 

Isotta  urla dalla paura.

Il suo corpo continua a essere trascinato, lei cerca di opporsi puntando i piedi, senza risultato.

 

FONDU

 

 

 

SCENA 101

SOGNO (In BIANCO e NERO)

MAGAZZINO. INTERNO. NOTTE.

 

Il buio di un magazzino abbandonato e rischiarato dal vestito bianco di Isotta trascinata sul pavimento. Isotta/invisibile viene liberata e crolla per terra sfinita. Lentamente alza la testa verso l'uomo che l'ha portata lì: nell'oscurità non le riesce di vederlo.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 102

CASA LUISA. INTERNO. SERA

 

Le tre amiche guardano una videocassetta. Luisa e Caterina ridono, Isotta le imita sempre un po' in ritardo.

SUONANO ALLA PORTA.

Luisa va ad aprire ... il viso di Isotta si accende improvvisamente di interesse: e se fosse Thomas?

VOCE UOMO OFF

Buonasera ... E' questa casa di Caterina?

 

Caterina salta su e si precipita nell'ingresso dove c'è un uomo gigantesco e muscoloso, dalle braccia completamente tatuate.

CATERINA

Giuseppe ... Entra, entra ... (si comporta da padrona di casa, Luisa la osserva perplessa) Ti sei liberato in tempo alla fine ... 

GIUSEPPE (la guarda fisso, con intenzione)

Ho fatto di tutto.

CATERINA (raccogliendo il messaggio)

Ho capito. Mi scusi un momentino?

 

Caterina si trascina via Luisa

CATERINA (sottovoce)

Senti, ho bisogno della casa per un'oretta. Lo so, lo so, l'altra volta ti avevo detto che non lo facevo più ... ma ... l'hai visto? E' uno smisurato!

LUISA (con un sorriso)

Sì, l'ho visto, l'ho visto.

 

 

 

SCENA 103

STRADE. ESTERNO. SERA

 

Luisa e Isotta passeggiano.

Luisa guarda la solita finestra illuminata

LUISA

Mi sa che stanotte ci vorrà molto di più.

 

Isotta non replica.

LUISA

Vai a casa, tu che puoi.

ISOTTA

No, prima dell'una non ci torno. C'è un'aria terribile, mio padre s'è venduto la macchina di mio fratello e ha chiesto soldi al fidanzato di Anna.

Quei soldi che ti devo ... 

LUISA

Non li voglio.

ISOTTA

Te li do il mese prossimo.

LUISA

Non li voglio, davvero.

ISOTTA (interrompendo un silenzio)

L'hai più sentito?

LUISA

Una volta sola. L'ho chiamato per sentire la voce e poi ho messo giù. E' come il mio ex marito, come tutti gli altri, non abbiamo perso niente.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Non lo pensavo io e non lo pensava lei, ma dirlo serviva a farci credere che piano piano sarebbe passata, che bastava aspettare.

 

 

 

SCENA 104

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

Panoramica su Isotta al lavoro, sulla fabbrica nel pieno dell'attività.

 

Su Isotta al lavoro da sola e sulla fabbrica intorno deserta.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

Una massa scura attraversa un bagliore lattescente, come un lampo.

 

 

 

SCENA 105

SOGNO (In BIANCO e NERO)

MAGAZZINO. INTERNO. NOTTE.

 

ASSOLVENZA DAL BIANCO

 

Il magazzino è immerso nell'oscurità.

VOCE UOMO OFF

Non ti preoccupare, non ti troveranno. Questo posto lo conosco solo io. Non c'è da aver paura.

 

L'uomo accende un fiammifero e se lo avvicina al viso: è Thomas.

 

MUSICA

 

 

 

SCENA 106

SOGNO (In BIANCO e NERO)

MAGAZZINO. INTERNO. NOTTE.

 

MUSICA

 

Thomas balla nel magazzino vuoto, illuminato dalla luce di candele. Tra le sue braccia c'è Isotta/invisibile/vestita di bianco che si muove con estrema agilità, come se i chili di troppo non le pesassero affatto. Il ballo si protrae fino alla fine della canzone ed è fatto di ritmo swing, di giravolte, oscillazioni e passi eleganti. Thomas e Isotta si muovono perfettamente armonici e coordinati, come se in vita loro non avessero fatto mai niente altro.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

Una massa nera attraversa un bagliore lattescente, delle righe diventano subito nette.

 

 

 

SCENA 107

STRADE. ESTERNO. GIORNO

 

Le righe di una panchina su cui è seduta Isotta poco lontana da una fermata d'autobus. Isotta porge l'imbottitura del suo panino a due gatti randagi. Improvvisamente i due gatti scappano via.

THOMAS

Ciao!

 

Isotta si volta e rimane a bocca spalancata per lo stupore. Davanti a lei c'è Thomas in carne e ossa.

ISOTTA

Ciao, sei tornato.

THOMAS

Ho altri contratti da chiudere. Tu come stai. Come va tuo di-bete?

ISOTTA (contenta)

Oh bene, bene ... Come se non ce l'avessi. E il tuo colesterolo?

THOMAS

Tutto bene.

 

Thomas si guarda intorno come a cercare qualcuno.

THOMAS

Sai dove posso trovare Luisa?

ISOTTA (a malincuore)

Lì.

 

Gliela indica: è davanti la fabbrica a fare volantinaggio.

ISOTTA

Cerca di organizzare uno sciopero, ma è difficile.

THOMAS

Io vado allora. Ci vediamo dopo.

 

Isotta riprende a dare da mangiare ai gatti che sono tornati da lei non appena Thomas si è allontanato.

ISOTTA (tra sé)

Dopo quando?

 

Isotta guarda Thomas avvicinarsi a Luisa, sorprenderla.

Guarda Thomas e Luisa abbracciarsi teneramente.

 

 

 

SCENA 108

CASA. INTERNO. SERA

 

Isotta va a sedersi alla tavola imbandita per la cena tra fratello e padre.

SANDRO (sibila)

Me la devi ricomprare.

PADRE

Così me la gioco di nuovo.

URLANDO SELVAGGIAMENTE

 

Sandro spazza via con un unico gesto piatti, bottiglie, posate.

Isotta rimane impassibile

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 109

SOGNO (In BIANCO e NERO)

MAGAZZINO. INTERNO. NOTTE.

 

ASSOLVENZA

Sul bianco del vestito di Isotta che balla con Thomas.

FINALE MUSICA A RITMO PIÙ' LENTO.

Isotta e Thomas smettono di ballare. Rimangono fermi l'uno di fronte all'altro

ISOTTA

Tu ... Riesci a vedermi?

THOMAS

A volte. Adesso sì, ti vedo.

 

Con la mano le accarezza i contorni del corpo, poi del viso, infine la bacia.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 110

CASA. INTERNO. SERA

 

ASSOLVENZA DAL BIANCO

Su lo sguardo assente di Isotta.

Soggettiva Isotta: P.P. della madre

MADRE

C'è Luisa.

 

Sullo sfondo, Anna raccoglie dei cocci.

ANNA

Dopo vieni a dare una mano ...

 

 

SCENA 111

SOGGIORNO. INTERNO. SERA

 

Luisa cammina su e giù davanti a Isotta tranquillamente seduta sul divano.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Luisa non ha mai parlato tanto come oggi ...

 

LUISA

 ... Perché io ho dieci anni più di voi e un matrimonio sbagliato alle spalle e si può dire che ci sono scelte che devo fare, treni  che passano una volta sola e se non li prendi quelli se ne vanno e non tornano più. Mi sono resa conto che non voglio rimanere in quella fabbrica per tutta la vita ... La sola idea mi fa impazzire ... Ecco ... Neanche lo sciopero avete voluto fare ...

 

Getta un volantino sul tavolo.

All'improvviso si ferma, si siede vicino a Isotta.

LUISA

Io e Thomas ci siamo accorti ... Abbiamo capito che ci vogliamo bene. Io gli ho detto di sì. Ma Iso, se tu non vuoi ... se l'idea ti fa troppo soffrire ...  Io ci rinuncio ... Lo faccio davvero. Se tu non sei con me, dalla mia parte nulla ha senso.

 

Isotta si distrae. Guarda il volantino di Luisa che vola via, fuori della finestra, trascinato dal vento. Ne segue le circonvoluzioni.

MUSICA IN SOTTOFONDO

F.C. VOCE PENSIERO ISOTTA

Senza di me non avrebbe senso? Eppure non hai pensato a me quando ci sei uscita. Non avete pensato a me quando vi siete sbaciucchiati in mezzo alla strada. E non dire che non lo sapevi, lo sapevi benissimo ...

 

Il foglio si poggia su un albero, una nuova folata di vento gli fa riprendere il volo:

F. C. VOCE PENSIERO ISOTTA

Ma sì, Fai quello che vuoi ... Solo, non ti parlerò mai più. Non sarò più tua amica. Fai finta che io sia morta. Tranne che per un fatto: non ti perdonerò mai ...

MUSICA IN SOTTOFONDO SI INTERROMPE

LUISA

Isotta? Mi hai sentito?

 

Isotta la guarda, come se per un attimo si fosse dimenticata della sua presenza:

LUISA

Allora?

MUSICA IN SOTTOFONDO

Una nuova folata di vento riporta il volantino nella stanza.

MUSICA IN SOTTOFONDO SFUMA

ISOTTA

Hai visto? Il vento l'ha riportato dentro.

LUISA

Cosa? Ah, il volantino. Tanto oramai per quello che ci serve.

ISOTTA

Sarebbe bello, se potessimo riportare indietro il tempo anche noi.

 

Le due amiche restano per un lungo istante in silenzio.

Alla fine Isotta parla, lentamente, come se farlo le costasse una gran fatica.

ISOTTA

C'è un errore. Tu non mi devi niente. In fondo con questo tedesco come-si-chiama ci sono uscita due, tre volte ... va bene, sì, all'inizio, forse mi sono illusa un po' ... Ma lui non è niente per me, io non sono niente per lui. E tu sei la mia migliore amica. 

 

Per la prima volta la guarda negli occhi, le sorride in modo dolce e sincero.

Luisa l'abbraccia.

 

 

 

SCENA 112

FABBRICA. INTERNO. GIORNO

 

Nell'ora di pausa vengono scartati dei pacchi di dolci e stappate due bottiglie di spumante. E' per festeggiare Luisa.

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Luisa e Thomas si sposano, partono domani per la Germania. Si sposano lì stesso, davanti a un giudice. Luisa dice che è troppo vecchia per l'abito bianco e una cerimonia in grande.

 

Isotta si riempie un piatto di dolci. E mangia con ingordigia

 

 

 

SCENA 113

CASA. INTERNO. POMERIGGIO

 

Isotta entra in cucina dove la madre è, come al solito, intenta ai fornelli.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Lei dice che tornerà almeno una volta al mese, ma io so già che non sarà così.

 

ISOTTA

Mamma, fammi mangiare.

MADRE

Come, proprio adesso?

ISOTTA

Sì, adesso. E voglio anche il dolce. Quello che fai tu non mi farà male, una volta ogni tanto.

MADRE

Almeno il tempo di riscaldare.

ISOTTA

Non c'è bisogno. Dammi tutto quello che c'è.

 

La madre incredula, ma felice, le mette davanti un piattone di lasagne. E Isotta mangia ... 

 

 

 

SCENA 114

STRADE. ESTERNO. POMERIGGIO

 

Isotta esce dal palazzo, un po' barcollante.

Si fruga, trova delle pillole, le inghiotte.

Sandro lava con cura la sua nuova macchina, una 500 rossa.

ISOTTA

Ciao Sandro.

SANDRO (con fierezza)

Bella, vero?

 

Isotta lo oltrepassa.

Una decina di metri più avanti si affaccia nel solito bar.

ISOTTA

Ciao papà.

 

Il padre distoglie lo sguardo dalle carte, con un sorriso la saluta.

Isotta si avvia verso la stazione.

Panoramica verticale a salire sul palazzo di Isotta, sul viale, sull'Italsider, sul quartiere ILVA ...  

Panoramica dall'alto perpendicolare di Via Diocleziano, su Piazzale Tecchio, sulla Stazione di Campi Flegrei

 

DISSOLVENZA

 

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ci sono cose che non capirò mai: perché Colombo il 3 agosto del 1492 non se n'è rimasto a casa sua? E gli spagnoli, dovevano proprio trucidare milioni di pacifici indios? Perché la gente non riesce ad amarsi più semplicemente? E perché deve esserci sempre qualcuno che rimane fuori dal gioco?

 

 

 

SCENA 115

STAZIONE. ESTERNO. POMERIGGIO

 

SPEAKER

E' in partenza il treno per Monaco delle ore 18,15, al binario 6.

 

Isotta arriva al binario appena in tempo per vedere Luisa che saluta il gruppo di parenti e amici (tra cui Caterina con Carlo) che l'ha accompagnata alla stazione.

Luisa e Thomas salgono sul treno.

Isotta non ha la forza di fendere il gruppo e rimane all'esterno. E' molto pallida, suda abbondantemente.

Mette in bocca un cioccolatino, poi un altro ...

Proprio all'ultimo momento Luisa riesce a vederla:

LUISA

Isotta ... ciao, ci vediamo tra tre settimane (le fa un segno) ti telefono ...

 

Isotta alza la mano in segno di saluto.

Le porte del treno si chiudono. Il treno parte.

Il gruppo comincia a disperdersi.

Isotta rimane a guardarlo fino a che non scompare.

Caterina passa davanti a Isotta senza notarla. E' impegnata in una discussione con Carlo. Lui si divincola e va avanti, lei lo raggiunge e gli si attacca al braccio. Gli sussurra qualcosa in un orecchio.

Isotta, con un sorriso, li osserva allontanarsi di spalle, abbracciati.

Resta sola. Beve ad una fontanella, il volto è una maschera di sudore.

Si siede su una panchina per non cadere.

Fissa i binari vuoti ...

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 116

SOGNO (In BIANCO e NERO)

STAZIONE. ESTERNO. POMERIGGIO.

 

ASSOLVENZA

Sul vestito bianco di Isotta/invisibile che è in piedi, di spalle alla MdP.

UOMO OFF

Signorina, signorina ... Vi sentite male?

 

Isotta si volta.

ISOTTA (stupita)

No.

 

C.V. da Isotta: un'altra se stessa, in abiti normali è accasciata sulla panchina della stazione. Isotta/invisibile si muove verso la MdP per raggiungere la se stessa in difficoltà.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

 

 

SCENA 117

STAZIONE. INTERNO. POMERIGGIO

 

Le due Isotta: quella sofferente e quella del sogno vestita di bianco, sono l'una accanto all'altra.

Un ferroviere parla alla Isotta sulla panchina. Isotta del sogno guarda con compassione quella della realtà.

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Ci sono cose che non capirò mai: perché si nasce divisi in due? E perché nella vita è sempre solo una parte a predominare sull'altra?

 

La Isotta del sogno sorride, abbandona quella della realtà e si muove verso la MdP

VOCE ISOTTA FUORI CAMPO

Non capirò mai perché, ma io ora potevo scegliere.

 

DISSOLVENZA dapprima al bianco poi in una serie di colori virati.

 

 

 

SCENA 118

SOGNO (PRIMA VIRATO POI A COLORI)

STAZIONE. ESTERNO. POMERIGGIO.

 

ASSOLVENZA

Sul vestito di Isotta che ora nel sogno indossa gli stessi colori della realtà. (L'immagine a poco a poco si colora di toni tenui)

Si guarda, si tocca e con sorpresa si vede riflessa in uno specchio.

Un passante la urta

PASSANTE

Mi scusi.

ISOTTA (stupita)

Scusi lei.

THOMAS F.C.

Isotta?

Isotta si volta, al suo fianco è comparso Thomas.

 

 

 

SCENA 119

STANZA OSPEDALE. INTERNO. SERA

 

Il corpo di Isotta giace in un letto, collegato a flebo e apparecchiature varie.

Sembra che dorma.

 

 

 

SCENA 120

SOGNO (A COLORI)

STRADA. ESTERNO. GIORNO.

 

Thomas prende la mano di Isotta e le sorride.

Lei ricambia il suo sorriso felice.

Insieme si allontanano per una strada diritta e deserta, tanto lunga da sembrare infinita.

 

DISSOLVENZA AL BIANCO

 

SU CARTELLO BIANCO CON SCRITTE IN AZZURRO:

 

«... bisogna imparare a sognare

per essere liberi  ...»

 

 

 

In sovrimpressione, in dettaglio ravvicinato Panoramica di centinaia di dolci tutti diversi.

 

fine