Dal teatro al cinema. Un seminario sulla creazione e la produzione. Milano 26 e 27 novembre 2017

26 e 27 novembre
Nonriservato, Casa della Associazioni, via Marsala 8, Milano
Dal teatro al cinema. Un seminario sulla creazione e la produzione

a cura di Angelo Curti e Maurizio Fiume
Dalla progettazione (scrittura di un audiovisivo e pianificazione tecnico organizzativa-economica) alla realizzazione (preparazione, riprese, post-produzione), dal piano finanziario alla presentazione della domanda di finanziamento al MiBACT, dalle strategie di diffusione alla partecipazione a festival internazionali: le competenze e il know-how indispensabili per coordinare e gestire le attività relative alla produzione di un audiovisivo. Workshop teorico e pratico: verrà presa in esame la documentazione originale di un lavoro già realizzato e finanziato.
Il corso si articola in tre moduli: Organizzazione, Preparazione, Pianificazione. Verranno affrontate e analizzate le possibili sinergie e relazioni proficue fra i diversi linguaggi e sistemi produttivi del teatro e del cinema per la valorizzazione delle rispettive competenze e il superamento di inutili contrapposizioni. Con illustrazione di esempi e prospettive.

#AteatroPro. Costo del corso: 180 €.

Per partecipare è necessario essere in regola con la quota associativa Associazione Culturale Teatro per il 2016 (20 €).

Il costo comprende uno spuntino nella pausa pranzo.

http://www.ateatro.it/webzine/2016/09/16/passioni-e-saperi-buone-pratiche-incontri-e-strumenti-per-lo-spettacolo/

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IL CINEMA POSSIBILE: seminario nazionale per il Cinema e l’Audiovisivo

Il Tax credit può rappresentare un’opportunità di crescita del Settore Cultura, in tutte le sue diverse declinazioni, oltre che per il comparto Cinema.

Mercoledì 9 marzo 2016 dalle 11 alle 14 a Roma, presso la sede di Legacoop, si terrà il seminario nazionale “IL CINEMA POSSIBILE – Tax credit e Ddl Franceschini per il cinema e l’audiovisivo” e sarà l’occasione per approfondire da una parte gli aspetti tecnici dell’accesso al tax credit (come avviene ancora ora e come questo cambierà con la nuova legge) e dall’altra gli aspetti politici e le ricadute del Ddl Franceschini.

Dal 2009 (D.M. 7 maggio), il cinema può essere sostenuto non solo attraverso il meccanismo del finanziamento pubblico diretto, ma anche attraverso un sistema indiretto di agevolazioni fiscali (tax credit e tax shelter), a vantaggio dei soggetti privati che investono nel settore.

Inoltre, con il Ddl Franceschini – Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo – si è approvata recentemente una legge di sistema che si attendeva da tempo, rispetto alla quale il mondo degli addetti ai lavori si sta dividendo, e su cui anche la cooperazione è chiamata ad esprimere una valutazione di merito.

Il Seminario, introdotto da un breve saluto del responsabile di Legacoop Cultura, Roberto Calari, sarà coordinato da Anna Ceprano, coordinatrice del Comparto Cinema e Produzione audiovisuale di Legacoop.

E’ confermata la presenza di Maurizio Fiume, regista e sceneggiatore, che interverrà sul tema “Tax credit e produzione audiovisuale” e quella di Angelo Curti, produttore e presidente Coop. Teatri Uniti di Napoli, sul tema “Ddl Franceschini: novità e ricadute della nuova legge di sistema per il cinema e l’audiovisivo”.

IL CINEMA POSSIBILE
Tax credit e Ddl Franceschini per il cinema e l’audiovisivo
Seminario nazionale
ROMA 9 MARZO 2016 ore 11.00-14.00
Legacoop via Guattani 9 – Palazzo Associazioni, sala Blu
La promozione della cultura e la tutela del patrimonio artistico sono azioni previste dalla Costituzione e, dunque, non attività marginali, a cui sia i vari livelli istituzionali che i privati possono e devono concorrere.
Dal 2009 (D.M. 7 maggio), il cinema può essere sostenuto non solo attraverso il meccanismo del finanziamento pubblico diretto, ma anche attraverso un sistema indiretto di agevolazioni fiscali (tax credit e tax shelter), a vantaggio dei soggetti privati che investono nel settore. Inoltre, con il Ddl Franceschini-Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo- si è approvata recentemente una legge di sistema che si attendeva da tempo, rispetto alla quale il mondo degli addetti ai lavori si sta dividendo, e su cui anche la cooperazione è chiamata ad esprimere una valutazione di merito.
Programma
ore 11.00
Saluto Roberto Calari -responsabile Legacoop Cultura
ore 11.05
Maurizio Fiume – regista e sceneggiatore
Tax credit e produzione audiovisuale
ore 12.30
Angelo Curti – produttore e presidente Coop. Teatri Uniti
Ddl Franceschini: novità e ricadute della nuova legge di sistema per il cinema e l’audiovisivo
Coordina: Anna Ceprano ccoordinatrice Comparto Cinema e Produzione Audiovisuale Legacoop

Report Seminario ‘Tax credit e Ddl Franceschini per il cinema e l’audiovisivo’

Roma 9 marzo 2016 (ore 11.30 – 14.00)

Roberto Calari, responsabile Legacoop Cultura e Anna Ceprano, coordinatrice Comparto Cinema e prodotti audiovisuali Legacoop Cultura sottolineano l’importanza della ripresa delle attività nel Comparto a cui Legacoop vuole dare impulso e sostegno. Necessario riaggregare in forma cooperativa anche per questo genere di attività produttiva. La storia della nostra cooperazione di cinema, da Zavattini/Curti ad oggi, è quella di un movimento di qualità e valoriale, che ha dato e da vita ad un’idea di lavoro e di società attraverso la produzione culturale. Il Comparto Cinema ha avviato, da circa un anno, un lavoro di conoscenza ed elaborazione ed il seminario sul tax credit è una delle azioni previste. Occorre restituire anche rappresentatività alle Cooperative nei luoghi opportuni come Legacoop, e si spera presto come Alleanza delle Cooperative Italiane. Occorre creare interconnessioni tra questo ed altri Comparti produttivi di Legacoop.

Maurizio Fiume, regista e sceneggiatore, relaziona su ‘Tax credit e produzione audiovisuale’, in base alla legge attuale, di cui fornisce slide.

Angelo Curti, produttore e presidente Cooperativa Teatri Uniti, relaziona su ‘Ddl Franceschini: novità e ricadute della nuova legge di sistema per il cinema e l’audiovisivo’. Secondo Curti, il giudizio sul Ddl Franceschini, nel complesso, non è positivo, in quanto la legge non migliora quello che di buono c’è nella legislazione vigente. Il problema risiede essenzialmente nel fatto che, così come concepito, non crea sviluppo, non c’è un riferimento alla promozione di pensiero e cultura, a nuove forme di linguaggio. La direzione di questa legge è precisa, come quella varata sulla scuola o quella sui beni culturali. In ballo ci sono risorse ingenti: il tetto è di 400 mil. di euro. Sono stati aboliti i finanziamenti al cinema, così come siamo stati abituati a conoscerli con la legge del 1965 e quella del 2004. Quelli che saranno maggiormente danneggiati da questa legge non sono ancora nati artisticamente, tanti giovani talenti, ad esempio. Si tratta di una legge delega che non sarà discussa in parlamento e che non dice nulla della crescita e dell’emancipazione culturale del Paese, che rimane un fatto marginale evidentemente, e dove, fra l’altro, si parla anche di spettacolo dal vivo in attesa di una legge quadro che rischierà di fare ulteriori danni anche in questo altro comparto produttivo. Grande centralità è data al credito d’imposta, segno di un cambiamento di mentalità. Infatti, la ratio della legge dice che contributi non se ne danno praticamente più (riparto del Fondo tra incentivi automatici e contributi selettivi, il cui importo complessivo per questi ultimi non può essere superiore al 15% del fondo stesso) e che, di fatto, bisogna arrangiarsi con il credito d’imposta.

E’ seguito un dibattito in cui Curti ha fornito ulteriori chiarimenti rispetto alla normativa proposta dal Ddl Franceschini.

La riunione si è conclusa con la proposta di lavorare alla costituzione di una cooperativa (con tutti i soggetti che fossero interessati, provenienti da più Cooperative aderenti, da tutta Italia) di servizi, principalmente alle imprese cooperative del cinema e dell’audiovisivo, che si occupi del tax credit ma che affianchi a questa attività, nel tempo, altri servizi alla cultura. Si chiede, rispetto all’uso del tax credit, un maggiore coinvolgimento dei grandi gruppi cooperativi che, in alcuni casi, già utilizzano lo strumento per essere già stati co-produttori di film e opere audiovisuali ma che magari non conoscono la presenza del comparto produttivo in Legacoop e la grande competenza e professionalità che complessivamente esprime. Infine, si chiede di iniziare a pensare più concretamente al superamento del concetto di esercizio e pure di distribuzione, avvalendosi di una piattaforma tecnologica comune.

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Il diritto d’autore

Il diritto d’autore spiegato da Maurizio Fiume
23 maggio 2016

“La legge 22 aprile 1941 n°633 stabilisce che sono protette le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, le banche di dati che risultino opera del lavoro di un autore”. Inizia così la lezione su copyright e diritto d’autore nel cinema a cura di Maurizio Fiume, produttore televisivo e cinematografico di lavori come Isotta, E io ti seguo, Il tuffo, Un Paradiso nonché docente del Master di Cinema e Televisione del Suor Orsola Benincasa.

Una lezione tra dottrina ed esperienza pratica per analizzare nel dettaglio l’opera filmica e la legge che la tutela.
Sono definite per legge opere cinematografiche tutte quelle opere composte da “immagini in movimento”. “In realtà, sottolinea Fiume, l’opera cinematografica è composta da quattro aspetti che contribuiscono al prodotto inedito finale e che sono soggetti a tutela specifica: soggetto, sceneggiatura, musica, direzione artistica (regia). Di fatto viene tutelata l’opera letteraria che comprende anche i diritti audiovisivi e cinematografici”. Per quanto riguarda il produttore invece, questi non detiene la proprietà intellettuale dell’opera ma i diritti per lo sfruttamento commerciale; è questo un diritto reale che può essere ceduto.

Come tutelare l’opera? L’opera esiste per la legge dal momento in cui viene pubblicata (realizzata e ha ottenuto il Nulla Osta di visione), ovvero viene registrata da un notaio o annotata sul PRC (Pubblico Registro Cinematografico) tenuto dalla SIAE

La copia dell’opera, in forma di documento cartaceo con ben leggibili i datti della tipografia e la data di stampa, deve essere depositata presso il MINISTERO DEI BENI E DELLE  ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO – DIREZIONE GENERALE BIBLIOTECHE E ISTITUTI CULTURALI accompagnata da una dichiarazione di paternità. Da questo momento verrà conservata una copia del testo e pubblicato un resoconto sul R.P.G. (Registro Pubblico delle opere protette) e all’autore verrà consegnata una ricevuta col numero di protocollo e la cui validità è di cinque anni rinnovabili. La registrazione presso la DIREZIONE GENERALE BIBLIOTECHE E ISTITUTI CULTURALI rende possibile impugnare l’opera laddove si verifichi plagio, costituendo prova di esistenza in data di deposito.

Il problema del diritto d’autore si pone in maniera sempre più urgente, viste anche le caratteristiche della società globale in cui viviamo: è molto facile oggi scrivere, girare un video, comporre una melodia ed ancora più semplice è metterla online e farla girare. L’esperienza del produttore mostra come la condivisione dei propri lavori sia spesso il metodo più efficace per farle conoscere e proporsi al pubblico e agli esperti come artista emergente. E proprio lo scambio di idee, bozze, intuizioni consente di entrare facilmente in contatto con opere ed artisti e attingere da loro, contaminandosi fino, talvolta, a copiarsi.

“Si dice, continua il produttore, che gli sceneggiatori siano sostanzialmente ladri di opere, ma… anche il copiare è un’arte. La verità è che in un mondo così interconnesso viviamo ormai tutti in città, a contatto con persone internazionali, ascoltiamo le stesse notizie, abbiamo gli stessi hobby, e può capitare di avere idee simili. Spesso non si tratta di plagio, ma di intuizioni uguali di due persone diverse e magari anche distanti. L’importante è diversificare le proprie fonti di informazioni, ricercare. E, conclude il produttore, per capire di avere tra le mani un’opera originale e degna di essere realizzata bisogna scrivere molto e provare perché non tutto ciò che realizziamo può essere venduto o condiviso. Lavorate sull’idea, strutturatela, rendetela compiuta, l’idea grezza può essere rielaborata in tanti format diversi. Depositate il prodotto finito. Per quanto mi riguarda? Si, mi è capitato che alcuni miei format venissero in qualche modo copiati. Vi dico solo: cammello, musica e chef”.

P.S. L’autore ha rivisto l’articolo pubblicato sul sito di MCT apportando alcune  modifiche.

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